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Cappellacci a ministri Ue: “misure concrete per le isole e riconoscimento regioni intermedie per conseguire obiettivi Ue e rendere effettivo principio di coesione”

Un’assegnazione addizionale di risorse per unità di popolazione residente nelle Isole e l’inclusione delle stesse nella nuova categoria “Regioni in transizione o intermedie”.

Sono questi i punti principali della proposta illustrata dal presidente Cappellacci, a nome delle Regioni insulari, durante il vertice dei ministri della Coesione dell’Unione Europea in corso a Cipro. “Auspichiamo - ha aggiunto il presidente - una maggiore consapevolezza da parte di tutti gli Stati membri del fatto che per il conseguimento degli  obiettivi comunitari, come per esempio quelli della strategia Europa 2020, alcuni territori, in particolare quelli insulari, devono sopportare maggiori costi rispetto ad altre aree dell'Unione, specialmente con riferimento alla realizzazione di infrastrutture ed importanti servizi pubblici. Per queste ragioni ci sembra del tutto appropriato che gli svantaggi geografici e demografici permanenti possano e debbano costituire un criterio da utilizzare nel metodo di distribuzione dei fondi strutturali”.

Cappellacci ha sottolineato altresì che gli articoli 170 e 174 del Trattato di Lisbona, che contengono un esplicito riferimento alla esigenza di prestare una particolare attenzione alle Isole ed ai territori caratterizzati da svantaggi geografici gravi e permanenti, siano rimasti in gran parte lettera morta. Mentre da sottolineare positivamente che la Commissione per lo sviluppo regionale del Parlamento europeo ha approvato diversi importanti emendamenti “che vanno nella direzione indicata dal Trattato e che meritano - ha concluso il presidente - il massimo livello di condivisione”.