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I video dei vincitori del Prix Ars Electronica di Linz edizione 2011 domani pomeriggio a Cagliari per Spaziomusica (il Ghetto, ore 16-20).

Parentesi extramusicale, domani (martedì 30) a Cagliari, per il festival Spaziomusica. Al Ghetto, il centro d'arte e cultura in via Santa Croce (nel quartiere di Castello), la rassegna di concerti che ha preso il via giovedì scorso (e che andrà avanti fino a domenica 4 novembre) lascia spazio a un pomeriggio – dalle 16 alle 20 - dedicato alla proiezione dei video dei vincitori del Prix Ars Electronica edizione 2011, l'International Competition for CyberArts che si tiene ogni anno a Linz, in Austria: un appuntamento che si rinnova dal 1987, e che seleziona le idee più originali di artisti digitali internazionali.

Il concorso si articola in sette categorie, compresa una dedicata ai giovani: Computer Animation / Film / VFX; Interactive Art; Digital Musics & Sound Art; Hybrid Art; Digital Communities; u19 – Create Your Wprld; [the next idea] voestalpine Art and Technology Grant. Con la partecipazione anche artisti di fama internazionale, il Prix Ars Electronica si è affermato come un "barometro" delle tendenze della media art, diventando un punto di riferimento per appassionati di arti multimediali e sperimentatori dei nuovi media.

L'attività concertistica di Spaziomusica riprende mercoledì sera (31 ottobre) alle 21, sempre al Ghetto, con un complesso cagliaritano di soli strumenti a percussione: il Modular Ensemble di Marco Caredda, Francesco Ciminiello, Roberto Migoni e Roberto Pellegrini, una formazione a geometria variabile nata nel 2005 intorno alle attività di studio e di ricerca della classe di percussioni guidata dallo stesso Pellegrini al Conservatorio di Cagliari, che trova nel quartetto la sua configurazione più usuale. In programma, "The So Called Laws of Nature", un pezzo di David Lang del 2002, e due brani di John Cage che corrispondono ad altrettante, differenti modalità di concepire la composizione: "Double Music", scritto nel 1941 in collaborazione con Lou Harrison, e "Radio Music", del 1956, dove ciascun interprete deve far suonare la propria radio, per la durata esatta di sei minuti e al massimo volume, alternando le pause e le frequenze stabilite in partitura.

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