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Due romeni, un uomo e una donna, arrestati per lesioni aggravate, tentata estorsione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Nella tarda mattinata di oggi, i Carabinieri della Compagnia di Sassari, a conclusione di serrata attività investigativa, hanno arrestato, in esecuzione di un’Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal G.I.P. di Sassari, due romeni, pregiudicati e senza nessuna occupazione, Neicu Viorel 29 enne e Iacob Madalina Michaela 30 enne, entrami residenti a Sassari. I reati contestati ai giovani romeni sono lesioni aggravate, tentata estorsione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

I due da parecchio tempo gestivano in questo centro la prostituzione di diverse giovanissime ragazze che giungevano in Italia dall’est–Europa con la speranza di un lavoro che le permettesse di sostenere la famiglia lasciata in patria. Giunte in Italia però ad aspettarle c’era l’uomo che assieme alla sua complice le costringeva a prostituirsi per strada, dietro la minaccia di morte per la famiglia d’origine. Il denaro percepito dagli sfruttatori si aggirava intorno ai 200 euro settimanali per ognuna delle ragazze gestite.

Alcune delle vittime però, stanche di subire continue vessazioni e minacce, hanno deciso di ribellarsi agli aguzzini, tanto da rifiutarsi di pagare la quota di denaro richiesta per la “protezione”. Questo nuovo fatto ha scatenato la dura reazione degli arrestati, che prima, in una notte di circa 20 giorni fa, hanno organizzato un raid in cui uno sconosciuto a bordo di uno scooter, esplose dei colpi d’arma da fuoco nei confronti delle giovanissime romene e poi, due settimane fa circa, hanno messo in atto un’ulteriore sortita in cui una delle “ribelli” è stata inseguita, aggredita a schiaffi e pugni e sfregiata in viso con un coltello dalla Iacob Madalina Michaela, coetanea che ha deciso di fare il salto di qualità, non più sfruttata, ma sfruttatrice.

Quindi, l’operazione portata a termina questa mattina dai militari del Nucleo Operativo della locale Compagnia cc di Sassari, ha permesso di arrestare gli sfruttatori delle giovanissime prostitute e, di due, al termine delle formalità di rito, sono stati accompagnati e rinchiusi presso il carcere sassarese di San Sebastiano.