In vista dell’imminente apertura della caccia al cinghiale il Servizio di Sanità Animale ricorda alle compagnie di caccia che, in tutto il territorio dell’Azienda Sanitaria di Nuoro, si dovrà procedere ad un campionamento per la ricerca della peste suina africana e della trichinella sui cinghiali cacciati.
Alle compagnie di caccia verrà distribuito il materiale necessario per il prelievo dei campioni di sangue e di diaframma, insieme a una scheda per l’invio del campioni.
Da segnalare, inoltre, che sono ancora in vigore le zone infette dal selvatico, istituite in seguito al ritrovamento di cinghiali con positività virologica alla Peste Suina Africana.
Nelle zone infette è vietata la caccia al cinghiale. I Comuni compresi al loro interno sono: Bitti, Dorgali, Oliena, Orgosolo, Desulo, Aritzo, Belvì, Tonara, Irgoli, Onifai, Orosei e Siniscola.
Il Decreto A/30 del 04/06/12 prevede, tuttavia, una deroga al divieto di caccia. Le compagnie di caccia che vogliono usufruire di tale deroga devono:
1. chiedere un’apposita autorizzazione alla caccia al Servizio Veterinario dell’ASL, il quale autorizza soltanto previo parere del Corpo forestale e di vigilanza ambientale;
2. nella richiesta devono essere indicati i nominativi di tutti i componenti la compagnia di caccia, il nome del capo caccia e un suo recapito telefonico, il luogo di raccolta dei cinghiali e il nome del responsabile del locale nel quale saranno custoditi i cinghiali;
3. organizzare un sistema di raccolta di campioni di milza, sangue e diaframma per ogni cinghiale abbattuto;
4. custodire le carcasse degli animali fino ad ottenimento dell’esito degli esami di laboratorio (esito per trichinellosi e PSA)
5. mettere a disposizione le carcasse per la distruzione, in caso di esito positivo degli esami di laboratorio per trichinellosi e peste suina africana.
Anche quest’anno è auspicabile una fattiva collaborazione dei cacciatori; le informazioni che derivano dai controlli sugli animali selvatici sono, infatti, estremamente importanti per gli studi epidemiologici relativi alla diffusione della peste suina africana.
Da ricordare, infine, l’importanza di far controllare il diaframma di tutti i suidi, selvatici o domestici, prima di consumarne le carni, quale elementare misura di profilassi per non incorrere nel rischio di contrarre infestazioni da trichinella. Com