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Cassazione dura su Sallusti: spiccata capacità a delinquere, sì al carcere

E' legittimo il carcere nei confronti del direttore del 'Giornale' Alessandro Sallusti per diffamazione a mezzo stampa del giudice Giuseppe Cocilovo. Lo sottolinea la quinta sezione penale della Cassazione, rilevando nella sentenza n.41249 depositata oggi che "la storia e la razionale valutazione di questa vicenda hanno configurato i fatti e la personalità del loro autore, in maniera incontrovertibile, come un'ipotesi eccezionale, legittimante l'inflizione della pena detentiva".

La "spiccata capacità a delinquere" dell'imputato dimostrata "dai precedenti penali", e la "gravità del fatto" contestato, con cui "nell'ambito di un lecito quadro di dissenso per la disciplina legislativa dell'aborto", si è attuata una "illecita strategia di intimidatrice intolleranza, di discredito sociale, di sanzione morale, diretta contro il magistrato". Queste le basi sulle quali la Cassazione fonda le ragioni della condanna per diffamazione inflitta al direttore del 'Giornale'

"Il legislatore, la dottrina e la giurisprudenza si confrontano da tempo" sul tema della "concezione pluridimensionale della finalità della pena", ma "senza raggiungere una condivisa scelta e una razionale e coerente riforma", scrive la quinta sezione penale della Cassazione nella sentenza n.41249, spiegando perché, il 26 settembre scorso, ha confermato la condanna a 14 mesi di carcere per il direttore del 'Giornale' Alessandro Sallusti, accusato di diffamazione a mezzo stampa nei confronti del giudice tutelare Giuseppe Cocilovo.

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