La consultazione di siti specializzati nel raccogliere le recensioni degli utenti di hotels, ristoranti e attrazioni turistiche rappresenta ormai una prassi indispensabile per qualunque turista che intenda reperire informazioni sulla propria meta. Perciò avere una buona posizione, con conseguente ritorno d’immagine, nelle classifiche in questi siti rappresenta ormai un obiettivo fondamentale per albergatori e ristoratori di tutto il mondo.
Più volte, tuttavia, gli albergatori e i ristoratori hanno criticato questo sistema, lamentando la loro impossibilità a potersi difendere da diffamazioni e recensioni false. In particolare, su questo delicato argomento si è pronunciata recentemente una Corte del Tennessee negli Stati Uniti con sentenza del 22.08.2012.
Il caso riguarda un hotel del Tennessee che è stato collocato al primo posto nella classifica degli alberghi più sporchi degli Stati Uniti dal sito TripAdvisor, forse il più noto tra i viaggiatori di tutto il mondo. Tale primato negativo scatenava le ire della proprietà e la induceva a citare in giudizio gli amministratori del sito per la falsità delle recensioni pubblicate che avrebbero creato un grave danno all’immagine della struttura, rovinandone la reputazione. Il risarcimento del danno richiesto dall’hotel veniva quantificato in 5 milioni di dollari, oltre ad una ulteriore sanzione pecuniaria del medesimo importo.
Il ragionamento effettuato dalla Corte, presieduta dal giudice Thomas W. Philips, ha portato però ad una assoluzione del sito dalla accusa di diffamazione e al rigetto della richiesta risarcitoria dell’albergo.
Nella sentenza, infatti, si afferma come la classifica degli hotels più sporchi non costituisce una rappresentazione oggettiva dei fatti ed è frutto di opinioni personali. Ciò può essere facilmente compreso da qualunque persona di media ragionevolezza che, pertanto, è in grado di distinguere ciò che è oggettivamente verificabile da ciò che è soggettivo. Perciò l’elencazione di TripAdvisor non può ritenersi diffamatoria poiché rappresenta una sintesi dei giudizi espressi dagli utenti.
Si tratta senza dubbio di una pronuncia molto importante e che è destinata a fare accrescere il dibattito e le polemiche sul fenomeno delle recensioni. Tenendo anche in considerazione che la volontà di primeggiare nelle classifiche di gradimento sta portando a creare delle distorsioni del sistema mediante pubblicazione di recensioni positive da parte di società appositamente incaricate o, viceversa, di recensioni negative in danno di strutture concorrenti, dietro adeguato compenso economico.
Sarebbe, pertanto, auspicabile un intervento volto a regolare il fenomeno delle recensioni sui siti on line, migliorando e correggendo le distorsioni di tale sistema e garantendo il più possibile la sua obiettività. CS.