Press "Enter" to skip to content

Consilio Sardegna – Discussione su disegno di legge 385/A rinviato a martedì.

Dopo Diana ha preso la parola per la replica l’assessore De Francisci, che ha detto: “Ho apprezzato le critiche e anche gli incoraggiamenti che sono arrivati in occasione di questo dibattito. Noi abbiamo scelto di mettere ordine nel servizio sanitario regionale intervenendo con questo ddl nell’organizzazione della rete ospedaliera. Non pensavamo di scrivere la mega riforma né il nuovo piano sanitario ma non è nemmeno una povera riformina: è un provvedimento che è assolutamente necessario approvare in tempi rapidi. Il ddl è stato approvato in giunta ad aprile scorso e i tempi sono assolutamente maturi e non abbiamo predisposto questo provvedimento senza convinzione né senza replicare alle posizioni del governo, che puntava allo smantellamento del servizio sanitario nazionale. Bocciare questa legge significherebbe far decidere ad altri e non a noi sulla materia sanitaria. Che senso allora ha parlare di autonomia della Sardegna e sovranità decisionale? Se ci sono miglioramenti da apportare, apportiamoli. Aspettiamo suggerimenti. Ma aspetto anche indicazioni sul futuro dei piccoli ospedali, sulla centralizzazione delle gare d’acquisto nell’obiettivo del contenimento della spesa farmaceutica. Mi piace chiudere questa replica riprendendo le considerazione dell’on. Campus: la politica è scelta, è decisione ed è anche sanzione. Noi puntiamo a fare le cose e vorremmo farle con tutto il Consiglio regionale. Se l’Aula dirà no a un provvedimento come questo, viene da pensare che di sanità, in realtà, non si vuole parlare”.

La presidente Lombardo ha messo in votazione il passaggio agli articoli, che è stato approvato.  Come previsto dalla conferenza dei presidenti di gruppo, la presidente ha poi sospeso l’esame del ddl 385/A e ha messo in discussione invece il ddl 398/A, che tocca il tema delle perimetrazioni cautelari con riguardo ai beni identitari e paesaggistici. Si tratta di un problema evidenziato da ultimo dal Consiglio di Stato nella causa relativa al palazzo costruito in via Gallinara, a Cagliari. Ma sarebbero decine gli altri casi di difficoltà interpretativa riscontrati nei Comuni sardi.
Sul punto è intervenuto Giorgio Cugusi (Sel), che ha detto: “La legge 13 del 4 agosto 2008 non è stata sufficiente tanto che dobbiamo oggi intervenire a causa dell’incomunicabilità ormai cronica tra gli uffici regionali e quelli locali. Diventa importante sapere quando la Regione incentiverà i Comuni al fine di far loro adottare i piani urbanistici adeguati ai Ppr. E soltanto allora potremo censurare i Comuni che non si adeguano”.

Gianvalerio Sanna (Pd) ha detto: “E’ vero che c’è un problema interpretativo ma è anche vero che non condividiamo la scelta che state portando. Abbiamo dubbi che questa sia la soluzione”. Sulla stessa posizione  Lotto (Pd). Uras ha annunciato il voto contrario di Sel: “Viviamo in Sardegna nella totale contraddizione in materia urbanistica e paesaggistica, viviamo nell’incertezza del diritto che non ci piove come un destino cinico e baro ma per una scelta esplicita di ambienti chiaramente individuabili che vogliono un sistema non regolare. Appena approviamo un provvedimento di pianificazione generale subito qualcuno propone qualche deroga che sfascia tutto”.

L’Aula ha invece approvato la legge  con 43 favorevoli. 

La presidente Lombardo ha dichiarato chiusi i lavori, che riprenderanno martedì 9 ottobre alle 16 con il ddl 385/A. Com

More from ARCHIVIOMore posts in ARCHIVIO »