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Costi politica – Cappellacci, Sardegna anticipato tagli e errori evidenti in alcune tabelle mass media

La Regione Sardegna ha anticipato di diversi mesi la revisione della spesa avviata dal Governo con una serie significativa di tagli dei costi del proprio apparato, cominciando dalle indennità di presidente e assessori per proseguire con la riduzione drastica delle auto blu. Lo sottolinea il Governatore Ugo Cappellacci, che fornisce una serie puntualizzazioni a proposito di classifiche e tabelle pubblicate da diversi quotidiani,  segnalando ''errori macroscopici'' che portano a "classifiche non veritiere".

Gli errori più evidenti sono in alcune tabelle pubblicate da diversi quotidiani e diffuse anche da agenzie e teleradiogiornali. In particolare la voce consulenze e collaborazioni colloca la Sardegna al primo posto nel 2010 con una spesa di circa 136 milioni di euro, cioè un incremento del 540,9 per cento rispetto al 2001. In realtà la spesa per tali voci è stata pari a 11,8 milioni e l'errore è stato probabilmente determinato dall'inserimento nel conteggio di alcuni contratti di servizio, il più oneroso dei quali è quello del trasporto pubblico locale che è ammontato a 109,2 milioni di euro.

"E' paradossale che, dopo aver dovuto presentare ricorso alla Consulta, appellarsi al Capo dello Stato e arrivare perfino al decreto ingiuntivo, notificato anche in sardo (l'"Atu de Intima") al Governo per la vertenza Entrate, ora ne vada di mezzo anche l'immagine della Regione, classificata tra le più sprecone - osserva Cappellacci -. Questo perché  dando seguito a un accordo sottoscritto nella precedente legislatura, la Regione si è fatta carico costo del trasporto pubblico locale, che non e' certo una consulenza.

Altri errori riguardano le spese di funzionamento dove la Sardegna non è  al primo posto tra le Regioni ma al 12/o, mentre sul personale si trascura un aspetto fondamentale: nei costi del personale è compreso quello del Corpo forestale (1265 persone) che è a carico della Regione e non dello Stato come avviene per le regioni a statuto ordinario. Insomma, la strada che la Regione ha imboccato da tempo è quella di una doverosa e attenta riduzione dei costi, non solo per un 'sentire comune' tra i cittadini ma per ribadire che la cultura del dovere e del servizio sono l'unico antidoto - conclude il presidente della Regione - per rilanciare il ruolo essenziale della politica come guida dei processi di crescita e sviluppo della società secondo i principi della democrazia e del buon governo". Com