Un passo importante verso la creazione del nuovo museo della Tonnara. È stato pubblicato infatti nei giorni scorsi il bando di gara per i lavori di restauro e recupero dell’edificio ex Alpi, che si trova sulla strada panoramica di accesso al paese. L’edificio sarà destinato a museo e i lavori prevedono la costruzione ex novo di un fabbricato retrostante da adibire ad attività accessorie e complementari.
L’importo totale dell’appalto, pubblicato sull’albo pretorio del Comune, è di 1.533.920 euro. L’amministrazione, per l’affidamento dei lavori, seguirà la procedura sotto soglia comunitaria.
Con questo bando si aggiunge quindi un tassello importante per il recupero di una struttura storica e la creazione di un nuovo museo destinato a rivalutare ulteriormente la storia più che centenaria del paese costiero.
«Prosegue il lavoro avviato negli anni scorsi dall’amministrazione comunale per il recupero delle tradizioni del nostro paese – afferma il sindaco Antonio Diana –. Inoltre con questi lavori, comincia a formarsi, nell’area a sud ovest del paese, un vero e proprio polo culturale, formativo e ricreativo, del quale fanno già parte la biblioteca comunale inaugurata lo scorso anno e la palestra polifunzionale aperta nel 2010».
Nel 2007 la Giunta regionale aveva approvato con delibera numero 41/27 l’intervento pubblico di restauro dell’edificio “Alpi” (Associazione lavoratori produttori ittici). A maggio di quell’anno infatti il Comune aveva trasmesso agli uffici della Regione il progetto definitivo per il restauro dell’edificio, per ottenere dalla Giunta il nulla osta alle norme tecniche del Piano paesaggistico regionale. Il via libera di Cagliari aveva aperto di fatto la strada al progetto esecutivo di restauro che è stato approvato il 3 luglio scorso.
I lavori – si legge nel bando – avranno una durata di 300 giorni naturali e consecutivi dalla data del verbale di consegna. Il termine di presentazione delle offerte è fissato alle ore 12 del prossimo 5 novembre.
«Le opere – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Angelo Schiaffino – prevedono il restauro e il recupero funzionale dello stabilimento Alpi, unitamente alla demolizione di alcuni corpi di fabbrica abusivi che sono sorti negli anni. Inoltre, il progetto prevede la costruzione di un nuovo corpo situato parallelamente alla strada e nella zona posteriore all’edificio da restaurare, il tutto finalizzato alla creazione di servizi generali».
Tra l’edificio storico e il nuovo blocco si realizzeranno una sequenza di corti. La nuova costruzione presenterà il piano terra totalmente incassato nel crinale del poggio, lungo i lati Nord ed Ovest. Le murature che fuoriescono dall’attuale piano di campagna verranno rivestite in pietra locale, con richiamo alla autoctona tradizione dei muri a secco. Le coperture orizzontali, disposte a quote diverse, saranno in parte sistemate a terrazza ed in parte a tetto giardino.
L’edificio, costruito nel secondo dopo guerra, era destinato all’inscatolamento del pesce azzurro pescato a Stintino. Intorno agli anni Sessanta poi, una volta chiusa l’attività, divenne un dormitorio, all’interno del quale venivano ospitati gli operai che venivano a Stintino per lavorare nelle imprese edili che avevano iniziato a costruire nelle lottizzazioni, lungo la strada che conduceva alla Pelosa. Chiusa intorno agli anni Settanta, la costruzione, adesso pericolante, non venne più utilizzata.
Il Comune di Stintino, per una cifra di circa 500mila euro, ha acquistato la struttura e l’area circostante, al fine di avere a disposizione anche una serie di spazi esterni per realizzare eventuali servizi.
Sul modello del Museo della Tonnara ospitato al porto nuovo, il museo che sorgerà all’interno dell’ex Alpi sarà realizzato seguendo lo schema della rete usata per la cattura dei tonni. Si dividerà in sei stanze e il visitatore le potrà percorrere quasi fosse un tonno in trappola, catturato dalla storia della Tonnara Saline.
Il visitatore accederà attraverso la «camera grande» e proseguirà quindi nella seconda stanza, o «camera bordonarello» quindi nella «camera bordonaro», poi nella «camera bastardo», e nella «camera di ponente» sino ad arrivare nell’ultima stanza, o «camera della morte». Qui, attraverso un percorso virtuale realizzato al computer il visitatore si trasformerà da “tonno” in “tonnarotto”. Com