Oltre alla proposta di modifica presentata al Ddl anticorruzione che punta a concretizzare il reato di concussione solo nel caso in cui ci sia il danno patrimoniale, cioè il noto 'emendamento Sisto', ne spunta un'altra che travolgerebbe i processi in corso, compreso quello Ruby, perché cambia di fatto la condotta del reato.
Anche questo emendamento (il 19.24), così come quello per il danno patrimoniale, porta la firma di Luigi Compagna e Maria Alessandra Gallone (Pdl) e punta a modificare il reato di concussione. Il Guardasigilli Paola Severino aveva spacchettato il reato di concussione in due fattispecie diverse, ma non aveva cambiato la condotta del reato proprio per non incidere sui processi in corso. Cosi', nel nuovo reato di "Induzione indebita a dare o promettere utilità" (nella versione messa a punto dal ministro) si parlava di un pubblico ufficiale o di un incaricato di pubblico servizio che "abusando della sua qualità o dei suoi poteri, induce taluno a dare o a promettere 'indebitamente', a lui o a un terzo, denaro o altra utilità". Esattamente la stessa condotta prevista nella norma attualmente in vigore della concussione.
Grazie al secondo emendamento Compagna-Gallone, invece, la parola "indebitamente" si chiede che venga sostituita con il termine "illecitamente". E questa modifica, ad una prima lettura apparentemente 'innocua', in realtà provocherebbe due effetti: uno di minore impatto e cioè la condotta dovrebbe diventare senz'altro più 'stringente'. E uno dirompente: se l'emendamento venisse approvato si stravolgerebbe la norma attualmente in vigore e sarebbero 'a rischio' i processi in corso.
In più, spiegano alcuni 'tecnici' della giustizia del centrosinistra, sempre a proposito del caso Ruby, in cui Berlusconi è accusato appunto del reato di concussione, si dovrebbe provare anche che la sua condotta sia stata "illecita", anziché "indebita".
Ma non è questa l'unica novità: oltre alla proposta di modifica 'Anti-Batman'; a quella per inserire il danno patrimoniale nella concussione e a questa, che stravolgerebbe di fatto il reato rischiando di far decadere i procedimenti in corso, c'è anche un altro emendamento, a firma Antonino Caruso (Pdl), che di fatto ridurrebbe la pena per l'abuso d'ufficio da uno a tre anni (invece che da uno a quattro) impedendo così che possa scattare l'arresto.
Alla luce di tutto questi il Pd e Fli (Casini non ha visto e sentito nulla compreso i suoi uomini in commissione), vogliono blindare il testo. Infatti, il Pd teme manovre che possano indebolire il testo del ddl anticorruzione, attualmente all'esame del Senato. "Siamo disponibili a votare la fiducia sul testo uscito dalla Camera. Li è contenuta la massima mediazione politica possibile" ha affermato Donatella Ferranti, capogruppo Pd in commissione Giustizia alla Camera.
"Da mesi il ddl anticorruzione è oggetto di scempio politico e legislativo ma in questo momento l'unica cosa certa è il rischio di pantano in Senato dove tra emendamenti farsa e boicottaggi di fiducia si rischia di arrivare ad una norma-fantoccio". Lo dichiara il deputato di Fli, Aldo Di Biagio, in sciopero della fame dal 24 settembre. "In Senato, luogo di ben note sabbie mobili legislative, grazie alla pressante maggioranza pidiellina - spiega l'esponente di Fli - il decreto uscirà monco se il ministro non porrà la fiducia. Anche perché la corruzione resta argomento assai delicato in un luogo in cui nella ex maggioranza buona parte sono indagati o condannati per reati gravi come corruzione e concussione".
"Insieme a me tutti gli italiani di buon senso chiedono un decreto chiaro e senza stralci da parte del Pdl - continua - per questo continuerò lo sciopero della fame fino a quando dall'Aula non uscirà un provvedimento con voto di fiducia". "Chiediamo soltanto che i soliti corrotti e gli annessi corruttori tornino a casa, soltanto in questo modo l'Italia può ambire ad essere uno stato di diritto in cui crescita e competitività siano prospettive concrete e non frasi da comizio elettorale", conclude Di Biagio.
Il presidente del Senato Renato Schifani si dice "Fiducioso e ottimista anche perché cercherò di dare una accelerazione ai lavori in commissione. È una richiesta ormai unanime che viene dal Paese di dotarlo di una legge che dia anche una risposta immediata ed efficace ai fatti di corruttela che stanno scuotendo pesantemente l'opinione pubblica".