Durante la discussione della mozione di sfiducia contro l’assessore all’Industria della Regione Sardegna, Zedda, ha preso la parola per prima Claudia Zuncheddu, che ha denunciato “il silenzio e l’indifferenza della Regione Sarda nei confronti dei sardi che vivono in Emilia e sono stati colpiti dal terremoto”.
Sul tema oggetto del dibattito “è stato un errore confermare il management della Carbosulcis, un atto di arroganza nei confronti del Consiglio. Lei si è sentita al di sopra dell’Assemblea, l’arroganza nella lottizzazione politica che ha colpito tutta l’Italia”. Anche Mario Bruno (Pd) ha parlato di “fallimento della maggioranza ma oggi parliamo di industria e del fallimento di tutte le vostre politiche, parliamo di Alcoa e di Vinyls, di Ottana e di tutte le prese in giro di tutti questi anni. Certo, il Consiglio non ha fatto tutta la sua parte nonostante l’impegno a rivedere l’architettura istituzionale della Sardegna e i rapporti con lo Stato. Abbiamo tutti bisogno di una legge statutaria, di progetti, di autorevolezza. Per questo oggi dobbiamo votare questa mozione di sfiducia, che non è rivolta all’assessore Zedda ma alla giunta e alla maggioranza tutta”.
Per Adriano Salis (Idv) “la legislatura è finita ma il presidente Cappellacci non vuole proprio prenderne atto. E sul caso Carbosulcis ci sono tutte le ragioni per valutare l’operato degli amministratori e trarne le conclusioni”.
Per Mario Diana (Sardegna è già domani) “l’assessore Zedda è il quarto assessore di questa maggioranza che si avvicenda in una materia estremamente difficile e si trova a ricoprire un incarico che in assoluto è il più difficile. L’assessore è dotata di una buona dose di incoscienza e fa le spese di questa situazione. E chi dovrebbe essere sfiduciato, però, è il presidente della Regione perché è il manico che non funziona: non ha la forza che ebbero altri di chiudere le miniere”.
Ha preso poi la parola Luciano Uras (Sel), che ha detto: “Ci sono problemi enormi in quest’Isola, enormi partite irrisolte. Ora chiediamo un atto di responsabilità alla maggioranza e al presidente della Regione”.
Giorgio Oppi (Udc) ha affermato che “è giusto il momento di interrompere questo flusso di mozioni e fare invece qualcosa di buon senso. Io non condivido la mozione Diana ma riconosco che l’opposizione sta facendo il suo lavoro. Non apprezziamo invece gli attacchi personali. Voteremo contro la mozione, posto che la cultura giustizialista non l’abbiamo mai condivisa nemmeno quando era assai facile farlo. Non ci sono né accordi né ricatti su questo tema con il presidente Cappellacci, a differenza di quanto è apparso sui giornali. Trovo invece urgente rimettere in ordine il tema delle auto blu come quello dei consigli di amministrazione, degli accorpamenti degli anni e dei doppi incarichi”. Oppi ha ricordato inoltre il rapporto con l’ex presidente Emanuele Sanna e disse: “Negli anni ’80 fui nominato dal ministro Misasi presidente dell’Ente lirico e proprio il mio caro amico Sanna mi fece un’interpellanza. Mi dimisi auspicando vanamente che altri facessero altrettanto”.
Per Soru (Pd) “non è più tempo per andare a scuola ma è tempo di dimostrare che si sa fare, se si sa fare. Pur nella consapevolezza della situazione difficile, ci sono stati errori gravi nella gestione delle vertenze industriali. Tre anni per il bando della Mineraria Silius, ad esempio”.
Il presidente Cappellacci ha chiesto, prima di entrare nel merito della mozione, di poter ribadire che “non sempre quello che leggiamo sui giornali corrisponde a verità. Lo ha già detto l’assessore Oppi e lo ribadisco”. Sulla mozione ha detto: “Ci è stato spiegato che non è una mozione di censura verso l’operato dell’assessore ma di una sfiducia che viene portata per mancanza di rispetto verso il Consiglio regionale e verso le sue decisioni. Onorevole Diana, lei ha idea di cosa sia un’istituzione?”.
Durante l’intervento il clima in Aula è diventato teso e la presidente Lombardo ha disposto una breve sospensione dei lavori. Alla ripresa, il presidente Cappellacci ha detto: “Non abbiamo offeso questa istituzione, che io definisco con la “i” maiuscola. Siamo qui a spendere tempo per ragioni inconsistenti mentre fuori i nostri cittadini stanno offrendo e dovremmo orientare verso le soluzioni ai problemi senza risposta il nostro tempo”.
Per replica è intervenuto Giampaolo Diana, capogruppo Pd, che ha detto: “Mentre nel Pdl c’è chi ha apprezzato i toni pacati e rispettosi della mozione, il presidente della Regione ci trova un tentativo di odio. Non ho molto altro da aggiungere, si replica a qualcosa che esiste mentre il presidente Cappellacci è stato di una leggerezza tale, di una semplicità disarmante che non gli si può replicare. Ogni botte produce il vino che ha, si dice al mio paese: ancora il presidente non ci ha detto perché ha rifiutato il sostegno del Consiglio regionale nell’interlocuzione col governo. Ecco perché chiediamo il voto favorevole alla mozione di sfiducia”.
La presidente Lombardo ha dichiarato aperte le dichiarazioni di voto e ha messo in votazione per appello nominale la mozione. Per Uras (Sel) “noi non saremo ricordati per quelli che hanno difeso l’Autonomia”. Cappelli ha detto: “Il collega Oppi ha annunciato le criticità di questa giunta e ha sfiduciato il presidente, anche se ancora non è arrivato il momento di sciogliere il Consiglio”. L’assessore Zedda ha preso la parola per dire: “La mozione riporta delle imprecisioni e assicuro che la Giunta non ha mai disatteso l’indirizzo del Consiglio regionale”.
Per Campus (Pdl) “non c’è odio personale ma ruvidità nelle mie parole, forse, perché sento delusione e rammarico rispetto alle speranze che ho visto sparire. Attenzione alle citazioni, presidente, perché Orwell è soprattutto ricordato per la rivoluzione dei maiali nella “Fattoria degli animali”, più che per “1984”, il romanzo citato da lei”. Per Adriano Salis (Idv) “prendiamo atto di una maggioranza che sta barcollando” mentre per Giorgio Cugusi (Sel) “la nostra sovranità si è dispersa nei cassetti della Giunta”. Per Soru “è sbagliato evocare la parola odio, perché io stesso le voglio bene e non le porto rancore. Parliamo di politica e non di risentimento personale”. Per Mario Diana “ci verrebbe da dire che a lei, presidente Cappellacci, piace parlare di niente perché è la cosa di cui sa tutto”. Secondo Pittalis (Pdl), “se la politica non si può fare con i sentimenti meno che mai si può fare con i risentimenti. Il presidente Cappellacci è spesso oggetto di attacchi e livori ed è comprensibile che si senta a disagio”.
L’Aula ha poi respinto la mozione. La presidente ha comunicato che i lavori di domani sono sospesi in segno di lutto per la scomparsa dell’ex presidente Emanuele Sanna.
I lavori riprenderanno, invece, mercoledì alle 10.