Press "Enter" to skip to content

Fini: Berlusconi è un corruttore .

"Berlusconi è un corruttore e se vuole mi puòquerelare". Lo ha detto Gianfranco Fini, a 'Otto e mezzo', a propositodella lettera di Lavitola scritta a Berlusconi per quel che riguarda la vicendadella casa a Montecarlo nel patrimonio di An.

"Ci avevano avvisato, io ho fatto il ministro degliEsteri e ho molti amici anche a livello di intelligence, che quel documento erafalso ed era ottenuto attraverso una estorsione - ha spiegato il presidentedella Camera -. È stata una delle più disgustose campagne mediatiche, è ilmetodo Boffo".

Fini pensa che gli elettori di centrodestra ora ci penseranno "dieci volteprima di votare per il Pdl. Nostro compito e' preparare un'alternativa.Domenica saremo ad Arezzo con Casini e i mille per l'Italia".

Dopo le dichiarazioni di Fini, il portavoce Paolo Bonaiuti fa sapereche Berlusconi "ha dato ampio mandato ai suoi legali di esperiretutte le più opportune e necessarie azioni giudiziarie".

Una lunga lettera indirizzata all'ex premier SilvioBerlusconi e mai recapitata è stata sequestrata dai pm di Napoli nel pcdell'imprenditore Carmelo Pintabona nell'ambito delle indagini sul presuntotentativo di estorsione ai danni del Cav. "Non so se le Sue prese didistanze sia o reali o frutto di un misto di istinto di conservazione,vigliaccheria e cattivi consigli o, come spero, di un normale gioco delleparti".

Nella lettera Lavitola fa riferimento a una serie di vicende, dallo scoop sullacasa a Montecarlo di Fini al caso P4, alla storia dei finanziamenti a l'Avanti.Fa richieste di aiuto a Berlusconi e gli ricorda, sempre nella lettera, unapresunta promessa di un posto nel governo. "Non c'è nulla di piùpericoloso di un amico che si sente tradito, abbandonato, senza vie diuscite" si legge in uno dei passaggi della missiva, mai recapitata al Cav, e depositata dai Pm agli atti del processo che a novembreLavitola affronterà per l'accusa di tentata estorsione.

La lettera, finita agli atti del processo per la tentata estorsione a SilvioBerlusconi, risulta datata 13 dicembre 2001. Lavitola l'avrebbe scritta dal suorifugio a Rio de Janerio dove ha trascorso parte della sua latitanza."Senza il Suo prestito - si legge in uno dei passaggi conclusivi della lettera- Dio non voglia mi ridurrei alla fame".

La missiva, che non è stata recapitata al Cav e che i Pmhanno scoperto esaminando i files contenuti nel pc di Pintabona, risulta datata13 dicembre 2001 e Lavitola l'avrebbe scritta da Rio de Janeiro dove ha trascorsouna parte della sua latitanza.

Quando si rivolge al destinatario della missiva, Lavitola usa la letteramaiuscola.

Nelle venti pagine ora in mano ai Pm ci sono riferimenti a"400/500mila euro (non ricordo) di rimborso spese per la 'Casa diMontecarlo', dove io ce ne ho messi almeno altri 100.000".

"Martinelli - scrive - ha contribuito con 150.000 euro oltre che con ilvolo privato da Panama a Roma (circa 300.000 euro), quando Le portai idocumenti originali di Santa Lucia (circa 300.000 euro). Certo non potevorischiare a Roma che me li trovassero (li portarono fuori i piloti). Ovviamentegli ho restituito le somme compensandole con altre partite. Tutte somme nonconcordate con Lei (ma di cui lei era a conoscenza) e che quindi non voglioessere restituito. Mentre per Tarantini le devo io 255.500 euro (che è ovvio lerestituirò".

Presunte promesse ricevute dal Cav, favori che Lavitola sostiene di aver fatto,il sogno sfumato di un posto all'interno del governo, retroscena di fattifiniti al centro di inchieste giudiziarie, come il caso Tarantini o la P4:nella lettera che il 13 dicembre scorso Valter Lavitola indirizza a Berlusconi(missiva sequestrata dai pm e mai recapitata al Cav), l'ex direttore del'Avanti è un fiume in piena.

Scrive facendo riferimento a presunti favori, come quello difavorire la caduta del governo Prodi ("io a convincerLa a tentare dicomprare i senatori necessari a far cadere Prodi") o a promesse chesostiene di aver ricevuto, come quella di una carriera in politica ("Leimi ha promesso più volte di entrare al Governo, persino mi chiamò dopo lanomina della Brambilla e con onestà mi disse che era dispiaciuto di nonriuscire solo con me a mantenere la parola; di mandarmi al Parlamento Europeo,alle precedenti presi da solo 54.000 preferenze; di entrare nel Cda dellaRai").

Cita episodi come quello della presunta scomparsa di foto che avrebberoritratto Berlusconi assieme all'ex presidente della regione Campania AnonioBassolino e alcuni personaggi legati alla camorra ("ha eliminato - scriveparlando dell'ex maresciallo dei carabinieri La Monica - alcune foto che Lavedevano ritratto assieme a Bassolino e ad alcuni mandanti della camorra per lavicenda dei rifiuti (sono certo che lei non
sapesse chi fossero)".

E avanza richieste, chiedendo un lavoro per la moglie, la sorella e per igiornalisti che avevano perso un'occupazione dopo la chiusura del quotidianol'Avanti e chiedendo soldi in prestito per sé in aggiunta alle somme giàricevute.

"E' la prima volta che Le chiedo un aiuto - scriveLavitola in un passaggio della lettera - mi scusi l'ineleganza, che come sanormalmente non mi appartiene, mentre io per Lei non mi sono mai risparmiato.Ho digerito numerose e molte delusioni". E conclude con un "carosaluto e grazie per quello che farà. Se non fosse essenziale, Le assicuro cheavrei chiesto solo le assunzioni".

More from ARCHIVIOMore posts in ARCHIVIO »