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Eseguito ordine di carcerazione nei confronti di un 68enne di Arbus, con l’accusa di incendio boschivo doloso.

Gli agenti del Corpo Forestale  e di Vigilanza Ambientale hanno eseguito oggi un’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari   di applicazione di misura cautelare per una serie di incendi che hanno interessato la provincia del medio campidano.

I fatti sono da mettere in relazione all’arresto in flagranza di reato di Celeste Pani, 68 anni di Arbus, ma residente a Guspini, sorpreso  il 9 luglio scorso da personale del Corpo Forestale nell’atto materiale di appiccare un incendio  che oggi ha avuto l’epilogo .

Il prosieguo dell’attività investigativa ha permesso ricostruire ed accertare la responsabilità certa del Pani  in almeno altri sei incendi  e forti indizi per almeno 30 incendi  tra il 2011 e 2012 tutti sviluppatisi nelle campagne comprese tra S. Gavino, Sanluri, Pabillonis, Guspini e Gonnosfanadiga che hanno interessato una superficie complessiva di oltre 900 ettari,  anche di superfici boscate  oltre che di incolti e coltivi.

Le indagini coordinate in un primo tempo dalla Procura della Repubblica di Oristano, direttamente dal Procuratore Andrea Padalino Morichini, poi estesa per competenza alla Procura della Repubblica di Cagliari  per gli incendi verificatisi nella provincia del medio Campidano, ha indotto il Pubblico Ministero Andrea Massidda richiedere  al GIP un ulteriore provvedimento di Custodia Cautelare in Carcere nei confronti dello stesso del pensionato per il reato di incendio boschivo doloso ( pena sino a 10 anni).

Il provvedimento firmato dal Giudice Simone Nespoli è stato notificato  oggi  in carcere di Oristano a Pani Celeste , dove è detenuto dallo scorso 9 luglio,   disponendo  la custodia in carcere anche per gli eventi verificatisi nella provincia di Cagliari e Medio Campidano.

Nella ordinanza del Giudice  viene messa in risalto oltre che le prove schiaccianti  che hanno indotto al provvedimento anche la pericolosità sociale del Pani definito nel provvedimento   “assolutamente incapace di autocontrollo e di determinarsi  secondo le regole del corretto vivere sociale  con concreto pericolo per la collettività rendendo necessario il provvedimento restrittivo”.

I precedenti - Alla individuazione dell’arrestato, si è giunti dopo una lunga e complessa  attività investigativa avviata nel 2011 dal Nucleo Investigativo del Servizio ispettorato di Cagliari che aveva permesso di accertare la concomitanza della presenza e passaggio del veicolo, una Fiat Punto di Celeste Pani, in occasione di diverse decine di incendi che hanno interessato la vasta area che compresa tra gli abitati di Guspini, Pabillonis e S. Gavino nella provincia del Medio Campidano;  S. Nicolò Arcidano, Terralba e Uras nella provincia di Oristano.

L’uomo era  tenuto sotto controllo attraverso  mirati servizi di prevenzione e nel pomeriggio di lunedì 9 luglio, il 68enne è stato sorpreso nelle campagne del comune di Uras mentre, da una strada di penetrazione  agraria che si diparte dalla S.P. che collega S. Nicolo Arcidano alla SS 131,  mentre era fermo a bordo del veicolo a ridosso della cunetta e, con lo sportello aperto sporgendosi con un accendino, appiccava le fiamme  alle sterpaglie secche,  ripartendo quindi a tutta velocità.

I movimenti sono stati notati dai Forestali del Nucleo Investigativo di Cagliari, che si sono lanciati subito all’inseguimento del veicolo che cercava di far perdere le tracce a folle velocità; la fuga del Pani si è però conclusa nell’abitato di Guspini dove è stato bloccato e dichiarato in arresto. Nel frattempo le squadre antincendio del Corpo Forestale e dell’Ente Foreste,  già pre-allertate durante l’operazione, limitavano l’incendio ad una superficie di appena 400 mq, evitando così conseguenze ben più gravi data la temperatura che si approssimava ai 40° C,  un vento teso di scirocco e la vegetazione completamente disidratata.

Per tali fatti è stato informato il  Procuratore della Repubblica di Oristano, Andrea Padalino Morichini, che ha coordinato direttamente l’attività.
Vista la gravità del fatto e le circostanze che hanno portato all’arresto del Pani, ne ha quindi disposto la custodia in carcere.

Oggi l’epilogo con il proseguo delle indagini.