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Fondi gruppi consiliari, Palomba (Idv): consiglio regionale della Sardegna prenda posizione dopo lo scandalo del Lazio e subito la pubblicazione online e la certificazione dei bilanci

«Lo scandalo che sta travolgendo la Regione Lazio e si sta estendendo anche ad altre regioni sta destando grande allarme e sconcerto nell'opinione pubblica. Questo fatto avrebbe dovuto indurre il Consiglio regionale della Sardegna a prendere da subito posizione per fare chiarezza sull'entità di tutti gli emolumenti a qualunque titolo elargiti ai consiglieri regionali malgrado le richieste dell'Idv e malgrado l'azzeramento referendario della legge che legittimava gli emolumenti».

Lo dichiara da Vasto, dove è in corso il settimo incontro nazionale dell’Italia dei Valori, il deputato e segretario regionale Idv Federico Palomba. "L'Italia dei Valori ha raccolto in Sardegna 20mila firme per una organica proposta di legge di iniziativa popolare che riduce drasticamente gli emolumenti dei consiglieri regionali, limita a casi rarissimi il ricorso alle consulenze esterne negli enti pubblici e soprattutto sopprime i fondi ai gruppi consiliari"», sottolinea il parlamentare dipietrista che già dallo scorso giugno scorso aveva chiesto ufficialmente alla presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo di chiarire le motivazioni e gli effetti della legge con cui sono stati ripristinati gli stipendi dei consiglieri. «Ora alla luce degli attuali scandali  invitiamo il Consiglio regionale a discutere la nostra proposta di legge – afferma Palomba -.

Nel frattempo chiediamo alla presidente Lombardo di far pubblicare immediatamente sul sito istituzionale del Consiglio regionale il rendiconto dettagliato delle spese dei gruppi consiliari in modo che i cittadini sappiano come sono stati spesi i soldi pubblici. E chiediamo anche che l'Ufficio di presidenza imponga ai gruppi l'obbligo di far certificare da società esterne i propri bilanci, auspicando che siano gli stessi consiglieri regionali sardi, a cominciare da quelli che hanno a cuore la battaglia per la trasparenza nella pubblica amministrazione, a rendere conto agli elettori di come sono stati spesi finora i cospicui fondi pubblici ricevuti dai loro gruppi di appartenenza».