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Anche Alfano allergico alla parola dimissioni e invita la Polverini a rimanere al suo posto per paura di un effetto domino che però è già in atto.

Il Padl (Partito anti dimissionario Libere) ancora non ha fatto sua la parola dimissioni. Ma se questa viene pronunciata in presenza di uno di loro, sarebbe come offendere con le vignette satiriche contro il loro Dio i musulmani. Però in Italia c’è una differenza: il popolo del Padl non aspetta la satira ma si offende subito se viene pronunciata questa amara, per loro, parola. Dimissioni non rientra nel loro lessico, non rientra nel loro pensare e non rientra neanche nel loro agire. Tutto fuorché dimettersi e magari incorrere nei rigori della legge subito, si si smette di essere protetti dall’immunità parlamentare e se si lascia il posto di un qualsiasi ente locale, si perde tutto. Allora, senza vergogna e ritegno, nonché rispetto per il popolo e il loro sostenitori, rimangono con la speranza che presto di dimentichi tutto e, quindi, si torni come prima non curanti dell’ormai pensare comune che il binomio (politico-ladro) corrisponda alla realtà.

È un peccato però che la politica, intesa come servizio al cittadino alla collettività, non sarebbe assolutamente male. Però ormai da molti lustri la nobile parola è diventata come una bestemmia e sentire parlare di partiti, deputati e senatori e quant’altro loro legato, diventa fastidioso che sconfina con il quasi odio. E se l’odio per una classe dirigente, quella attuale, marcia, diventa protesta, allora bisogna veramente preoccuparsi del futuro prossimo dell’Italia che potrebbe cadere in mano all’anarchia a dei qualunquisti come Grillo (che assomiglia sempre di più ad un duce che nulla alla fine dice e spiega, ma protesta e basta senza proporre soluzioni, inneggiando senza soluzione di continuità al caos). Quindi stiamo attenti.

Un saggio di quanto potrebbe essere ancora più invisa agli elettori l’attuale politica l’ha data oggi il presunto segretario del Padl, Alfano che ha affermato:  "In ogni partito c'è chi si fa i fatti propri e usa per fini privati i soldi pubblici. E nostro dovere  è cacciare chi si fa i fatti propri e non i fatti di tutti". Il giorno dopo il vertice di partito sul caso Regione Lazio, il segretario Pdl Angelino Alfano ammette a Canale 5 che una delle priorità è "mandare a quel paese chi ha sbagliato".

"Ho visto ieri Polverini ed escludo assolutamente suoi passaggi o adesioni ad altri partiti", ha detto Alfano. Che sull'ipotesi di dimissioni della Presidente del Lazio, ha aggiunto: "Perché dovrebbe dimettersi un Presidente che in questa vicenda e parte lesa ed è vittima di un comportamento di uno o alcuni individui che hanno utilizzato fondi... minimo in modo antiestetico, massimo in un modo che la procura sta valutando come comportamento penale?".

 Lei, Renata Polverini, affida alle pagine del Giornale le riflessioni del caso: le critiche sono giuste, dice, ma "stiamo rimettendo in piedi la Regione". Nella lettera aperta il presidente del Lazio rivendica i meriti del suo operato. Mentre in un'altra lettera, al Tempo, chiarisce la sua posizione sulla minaccia di dimissioni, respingendo l'accusa di aver dato vita ad un "balletto" o "trattativa".

"Sul caso specifico dei rimborsi ai gruppi e da questi ai Consiglieri, sarà la magistratura a chiarire se ci sono stati comportamenti, come appare, illeciti ed eventualmente a punirli", spiega Polverini sul Giornale. "In Aula prima, e in Giunta poi, ho chiarito e agito in modo che tutto questo non possa ripetersi e oggi il Consiglio regionale farà il resto votando finalmente anche tutte quelle misure che da tempo erano all'ordine del giorno per ridurre i costi della Pisana. Costi che con la precedente maggioranza di centrosinistra - sottolinea - erano lievitati del 68% e, con quella di centrodestra, del 27%". Nella "Regione più indebitata d'Italia, che paga 3 milioni di euro al giorno alle banche per far fronte ai debiti contratti dalla sua fondazione a oggi", "voglio portare questa Assemblea ad essere una delle più virtuose d'Italia, e con queste misure andremo immediatamente sotto la media dei costi per abitante di tutte le Regioni", evidenzia Polverini.

"Stiamo rimettendo in piedi questa Regione che abbiamo preso con le casse completamente svuotate - la Giunta di centrosinistra aveva prosciugato interamente, e in solo tre mesi, l'intero ammontare dell'anticipazione bancaria per circa 2 miliardi - con 5 miliardi di mandati da pagare e con gli appalti della sanità affidati alla Protezione civile", scrive la presidente del Lazio. "In solo 18 mesi abbiamo dimezzato il deficit della sanità portandolo da 1,5 miliardi a 750 milioni", rivendica, e "abbiamo fatto manovre per 5 miliardi in due anni per impedire che il debito del Lazio schizzasse a 30 miliardi". Sul Tempo, Polverini ribadisce che "poiché ho il potere di staccare la spina, non aspetterò un minuto se non saranno varate le misure che abbiamo messo in campo". Ma "anche questo non è sufficiente", perché "i partiti hanno il dovere di intervenire al loro interno per fare chiarezza e pulizia".

Alfano comunque è determinato a fare pulizia fino in fondo nel partito. "Non faremo sconti a nessuno -ha detto il segretario del Pdl, ospite alla 'Telefonata' su Canale 5 parlando della vicenda Fiorito e della possibilità che altri casi di mala politica possano venire alla luce tra gli amministratori di altre regioni, governate dal centro destra- e non guarderemo in faccia nessuno. Non vogliamo avere a che fare con ladri, rubagalline, cialtroni e millantatori che possono popolare il nostro schieramento politico".

"Un grande partito, con oltre un milione di iscritti e migliaia di amministratori, si può ritrovare dentro anche qualche mela marcia. Il punto -ha continuato il segretario Pdl- è che siano poche e non contagino gli altri, attraverso criteri di selezione della classe dirigente che possano prevenire l'ingresso nelle istituzioni di questi soggetti. Poi, come si sa, il bene e il male sono nel cuore dell'uomo e quello non si può estinguere e dunque non è facile evitare che qualcuno arrivi. Ma un partito serio come il nostro deve fare di tutto perché questi casi siano immediatamente isolati".

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