Certo è che se l'Italia non continuasse sulla strada intrapresa" per risanare i conti "non solo i mercati darebbero segnali negativi, ma per l'Italia sarebbe più difficile continuare a esercitare una influenza" in Europa anche sul fronte di ottenere misure per la crescita. Così detto il premier Mario Monti, al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato la nota di variazione al Documento di economia e finanza.
"Il cardine della nostra politica di risanamento dei conti pubblici rimane invariato: rimane cioè l'obiettivo del pareggio strutturale nel 2013" che per noi è "l'ancora" della nostra politica di bilancio, afferma Monti.
"La luce della ripresa si vede. L'anno prossimo sarà un anno in ripresa", ha detto il premier.
"Troviamo le cose in linea con quanto da noi sempre immaginato e previsto, salvo una cosa che è il quadro internazionale un po’ peggiore del previsto", ha detto Mario Monti in conferenza stampa a palazzo Chigi.
"Non stiamo lavorando per aumento delle tasse o delle imposte, ma per ridurre la spesa pubblica attraverso la spending review per evitare l'aumento due punti dell'Iva" e continuiamo a farlo per scongiurarlo "sine die", ha detto il premier.
"Stangata è un termine del linguaggio del passato" e il governo lavora "all'opposto" per tagliare la spesa ed "evitare l'aumento dell'Iva, una misura fiscale regressiva". Così il premier Mario Monti. "Fieno in cascina ce n'è con la spending review" e "continuiamo a lavorare per scongiurare l'aumento dell'Iva sine die".
"Sabato l'incontro con i vertici Fiat deve avere un quadro informativo aggiornato sugli intendimenti delle strategie del gruppo riguardo agli impegni in Italia", ha detto il premier Mario Monti rispondendo ad una domanda nella conferenza stampa al termine del Cdm.
Il governo rivede al ribasso le previsioni sulla crescita: quest'anno il Pil calerà del 2,4%, mentre per l'anno prossimo la riduzione sarà del 0,2%. Lo prevede il governo nella nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza che aggiorna i dati della scorsa primavera, illustrata in Consiglio dei ministri.
"Il peggioramento del ciclo congiunturale generato dal riacutizzarsi delle tensioni sui mercato del debito sovrano, con il conseguente aumento dei tassi di interesse, e dal rallentamento della crescita globale, si riflette nell'evoluzione della finanza pubblica". E' quanto si legge nell'aggiornamento del Def di primavera.
Il Governo ritiene che, "grazie alla gestione oculata delle finanze pubbliche, alle riforme strutturali introdotte e grazie ai segnali di svolta per la stabilità finanziaria nell'Eurozona, sia possibile una rapida inversione della congiuntura economica".
Il Governo "conferma l'obiettivo del bilancio in pareggio in termini strutturali nel 2013, malgrado l'impatto di eventi naturali avversi - quali il terremoto che ha colpito l'Emilia Romagna nel 2012 - e la presenza di un rallentamento dell'economia più significativo di quanto previsto nel Def". Si legge nella nota di P.Chigi.
A legislazione vigente è previsto un indebitamento netto strutturale della Pa del -0,9% del Pil nel 2012, in riduzione di 2,8 punti percentuali rispetto al 2011. Nel 2013, l'indebitamento e atteso attestarsi a +0,2%. Pertanto il Governo conferma l'obiettivo del bilancio in pareggio, spiega la nota di Palazzo Chigi.
In termini nominali l'indebitamento netto per il 2012 e 2013 ammonta, rispettivamente, a -2,6% e -1,6%.
Per quanto riguarda il debito pubblico "è prevista una riduzione dai 123,3 punti percentuali dell'anno in corso a 122,3% nel 2013, 119,3% nel 2014 e 116,1% nel 2015, al netto dei sostegni erogati o in corso di erogazione ai Paesi dell'area dell'Euro".
Calo del debito con cessione 1% di PilPer far calare il debito il Governo conferma il programma di dismissione del patrimonio dello Stato, sia degli immobili che delle partecipazioni pubbliche i cui proventi, si stima, ammontano a circa 1 punto percentuale di Pil all'anno.