Press "Enter" to skip to content

I “Senzariserve” al torneo “Senza Confini”

Da giovedì 27 settembre fino al 1 ottobre p.v.  i campioni nuoresi di “Senzariserve” - la squadra costituita dagli utenti del Dipartimento di Salute Mentale dell'Azienda Sanitaria di Nuoro, insieme ai loro familiari, a studenti, adolescenti, operatori sanitari e comuni cittadini saranno impegnati a Gorizia, nel torneo internazionale di calcetto “Senza Confini”, appuntamento sportivo di grande richiamo giunto alla sua settima edizione.

“Senza Confini” è infatti il primo e unico torneo calcistico internazionale al quale partecipano giovani con disabilità psico-sociali dovute a malattia mentale.

L’obiettivo di questo importante appuntamento è proprio quello di creare un’occasione di scambio culturale per questi giovani, oltre che un’opportunità concreta di socializzazione e pratica sportiva. Basti pensare che, soltanto l'anno scorso, sul campo dell’oratorio “Pastor Angelicus” di Gorizia si sono alternati 120 giocatori, 50 dei quali provenienti da altri Paesi europei o altre regioni italiane. La peculiarità dell’evento è che all'interno delle varie formazioni giocano persone disabili accanto a operatori sociosanitari e volontari, regalando così al pubblico uno splendido esempio di convivenza e amicizia.

Anche quest'anno la formula rimarrà invariata, con le partite di calcetto alternate ad alcuni momenti conviviali, come la concomitante manifestazione “Gusti di Frontiera”.

Le edizioni passate hanno regalato momenti di divertimento e spunti di riflessione, e i “Senzariserve” hanno instaurato nuove amicizie e aperto canali per lo scambio di buone prassi con gli operatori della salute mentale di varie regioni italiane, ma anche di Polonia, Spagna e Slovenia. Come confermano lo psicologo Severino Casula e l'educatore professionale Gian Franco Seddone, animatori storici dell'attività della squadra del Dipartimento di Salute Mentale nuorese.

«La partecipazione al torneo di Gorizia – spiega Casula -, insieme a tutte le attività svolte in questi anni dai “Senzariserve” hanno avuto, e continuano ad avere l’obiettivo di dimostrare che l’attività sportiva ha un gran potenziale socializzante, oltre che riabilitativo terapeutico».

Attività sportiva intesa, dunque, come un’occasione per promuovere, attraverso lo sport, il protagonismo delle persone – senza esclusione alcuna - per creare legami sociali nel contesto territoriale più allargato (coinvolgendo, come hanno fatto a Nuoro, alcune scuole superiori del territorio), che aiutino a superare il pregiudizio e lo stigma sul disagio mentale, attraverso l’incontro, la conoscenza e la condivisione delle esperienze. «L'esperienza dei “Senzariserve” - continua Severino Casula - nasce dalla riflessione degli operatori e dei familiari coinvolti, che confermano unanimi la validità e importanza di quest'esperienza, grazie agli effetti positivi che la pratica sportiva ha sugli utenti psichiatrici.

rediamo nella funzione terapeutica del calcetto, perché lo pratichiamo in modo sistematico, con osservazione partecipante, da quasi dieci anni, e abbiamo sperimentato come riesca a innescare una serie di comportamenti positivi, creare relazioni e il sentimento di appartenenza di gruppo, mobilitare tutti i sensi, favorire la cura del sé, la riappropriazione corporea, oltre a far emergere tutta una serie di stimoli che costringono alla “naturalità”, alla concretezza, al protagonismo dei ragazzi e al confronto con la realtà». Com