"Sto chiedendo un appuntamento al ministro Cancellieri per capire, nel caso in cui si proceda in questo disastro, quali siano i tempi e le condizioni per andare al voto". Lo ha detto a "Mattino Cinque" Renata Polverini, presidente della Regione Lazio, che ha aggiunto: "Mi auguro che i consiglieri la smettano con questo atteggiamento che sta diventando ridicolo per tutti; ho molto alto il senso del ridicolo, e credo di averlo già oltrepassato. O questa storia finisce oggi o finisce comunque, perché la faccio finire io.
"Il Consiglio Regionale, ieri, ha dato il via ad alcuni altri atti, come quello dell'azzeramento delle auto blu; si sta procedendo, inoltre, con il dimezzamento delle commissioni e con l'azzeramento dei mono gruppi. Ho bloccato e tolto dal bilancio le spese che erano indirizzate alla costruzione di una nuova palazzina per 6 milioni di euro, e ho deciso che queste risorse andranno per l'edilizia sanitaria, visto che abbiamo un sistema sanitario in difficoltà e le altre risorse per il sociale e per il lavoro".
Polverini ha concluso: "La cosa che non mi pare che sia stata compresa dal Consiglio Regionale, e' che bisogna fare, e invece si sta proseguendo in una lotta intestina. Mi pare che vogliano cercare di far capire all'opinione pubblica che il Presidente della Regione vale un Consigliere Regionale".
Fiorito: io ho denunciato il marcio "Sono stato io a far partire l'inchiesta, ho segnalato per primo le anomalie". Lo afferma, in un'intervista a 'La Repubblica' l'ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio Franco Fiorito dopo la bufera sui fondi regionali Pdl.
"Io non ho rubato un centesimo" afferma rispondendo a una domanda sui fondi prelevati dal conto corrente del Pdl Lazio spiegando che "gran parte li ho rimessi sul conto in Regione" e che li aveva prelevati "per autorizzare le spese dei singoli consiglieri. Articolo 8, note spese regionali, ho le carte. Spero che la procura me le chieda".
"Sono stato io a far partire l'inchiesta, ho segnalato per primo le anomalie", conclude Fiorito che lancia accuse e sottolinea: "C'è un'inchiesta in corso. Per me, però, l'inchiesta inizia adesso, sono altre le persone da indagare". E alla domanda se si dimetterà da consigliere Pdl in Regione risponde: "Mi sono autosospeso, perché dovrei dimettermi?". "Non ho rubato, io" conclude Fiorito sottolineando che, avendole autorizzate in qualità di capogruppo, non ha "controllato, è vero. Però ho segnalato le anomalie".
Franco Fiorito, l'ex capogruppo in consiglio regionale del Lazio, indagato per peculato, verrà ascoltato oggi dai Pm romani. Lo dice il suo legale, Carlo Taormina, che lunedì scorso ha inoltrato la richiesta di 'audizione' del suo assistito.
Lunedì pomeriggio il procuratore aggiunto Alberto Caperna e l'aggiunto Alberto Pioletti, per oltre un'ora hanno incontrato gli uomini del nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza che venerdì hanno perquisito l'abitazione e l'ufficio di Fiorito e acquisito documentazione presso la sede del Pdl alla Pisana.
Al momento la vicenda è circoscritta al solo Fiorito: non ci sarebbero, infatti, accertamenti per altri partiti o altri esponenti politici. Tutto il materiale raccolto dagli inquirenti dovrà, in primo luogo, essere utile a ricostruire la gestione contabile delle casse regionale del partito dal 2009 al luglio scorso. Pezzi di un puzzle che potrebbero svelare la presunta attività" illecita da parte dell'ex capogruppo che avrebbe distratto circa 800 mila euro dai fondi attraverso 109 bonifici effettuati senza causale.
“Feste ne ho sempre organizzate, ma con i soldi miei. Fiorito mi ha diffamato con quella storia del party a Cinecittà da 50mila euro, e a suo dire coi soldi del Pdl, ma sono solo bugie, quella cifra era relativa a un preventivo". Lo afferma il consigliere del Pdl alla Regione Lazio Carlo De Romanis in un'intervista al Corriere della Sera.
Alla festa del 2010 "avevo invitato tutti, c'erano duemila persone. Volevo festeggiare l'elezione ed era anche un modo per far girare il nome", racconta De Romanis. L'assessore Stefano Celtica "passò ma mi pare di ricordare che sia rimasto poco.
Ieri mi ha ricordato che alla festa era solo in difficoltà per non essere in costume".
Anche quella al Foro Italico con le ancelle "era una festa privata pagata con soldi miei. Non ho abusato dei soldi del gruppo, non ho mai neanche presentato rimborsi per cene, per i viaggi in aereo", ribadisce De Romanis. "Ho sempre dato feste in costume, anche una all'Auditorium con i giovani del Ppe. Ci ho rimesso ventimila euro".