Giornata importante, domani (lunedì 17 settembre) a Nuoro, per Sieff 2012, il Sardinia International Ethnographic Film Festival promosso dall' Isre (Istituto Superiore Etnografico della Sardegna), in corso fino a sabato (22 settembre) all'Auditorium del Museo Etnografico (in via Antonio Mereu 56). Comincia infatti il concorso internazionale di documentari di interesse etnoantropologico che caratterizza l'appuntamento biennale nel capoluogo barbaricino come prestigiosa vetrina per la produzione etno-cinematografica mondiale. In questa sedicesima edizione, il festival propone quarantatré pellicole provenienti da una trentina di paesi diversi in tre turni di proiezioni giornaliere - alle 9, alle 15 e alle 21 –, fino avenerdì 21, e in un'ultima sessione la mattina di sabato 22 (sempre a partire dalle 9).
Entra dunque nel vivo la manifestazione che si è aperta nel fine settimana con l'attesa e affollata proiezione (ieri, sabato 15) di "Bellas Mariposas", il recentissimo film di Salvatore Mereu tratto dal racconto omonimo del compianto Sergio Atzeni, e con un'intera giornata (oggi, domenica 16) di interventi, proiezioni e riflessioni su trent'anni di antropologia visuale in occasione del trentennale del SIEFF. Un percorso, quello del Sardinia International Ethnographic Film Festival, "non soltanto votato alla promozione del cinema etnoantropologico e all'attività di formazione", come sottolinea il presidente dell'Istituto Superiore Etnografico Salvatore Liori, "ma più in generale orientato a valorizzare la storica vocazione di Nuoro a essere presidio culturale capace di rapportarsi ad analoghe realtà di eccellenza di tutto il mondo".
Domani (lunedì 17), si comincia alle 9 con la presentazione dei film in concorso a cura del direttore generale dell'ISRE Paolo Piquereddu. Scelte tra le duecentocinquantasei opere pervenute al comitato selezione del SIEFF, composto da David MacDougall (regista ed etnografo del Centrehfor Cross-Cultural Research dell'Australian National University a Canberra), Marc-Henri Piault (antropologo e presidente del Comité du Film Ethnographique di Parigi) e dal direttore generale dell'ISRE Paolo Piquereddu – le pellicole si contendono quattro allori: il Premio "Grazia Deledda" per il miglior film (del valore di 10.350 euro), il Premio per il miglior film prodotto e ambientato in paesi del Mediterraneo, il Premio per il miglior film di autore sardo e il Premio per il film più innovativo (ciascuno dell'importo di 6.200 euro). I riconoscimenti saranno attribuiti dalla giuria formata dagli antropologi Paolo Chiozzi (Università di Firenze), Judith MacDougall (Australian National University di Canberra), Antonio Marazzi (Università di Padova), Colette Piault (presidente della Société Français d'Anthropologie Visuelle) e Rossella Ragazzi (dell'Università norvegese di Tromsø), e verranno assegnati nel corso della cerimonia di premiazione, in programma sabato 22 settembre alle 18, al termine della quale verrà proiettato il documentario vincitore del Premio "Grazia Deledda".
Due i film in visione domattina (lunedì 17): "Tea or Electricity" (2012 / Belgio / 93min), di Jérôme Le Maire, storia epica dell'arrivo dell'elettricità in un remoto paesino dell'Alto Atlante, in Marocco; "Polyphonia - Albania's Forgotten Voices", diReinhardt Björn e Pistrick Eckehard (2011 / Germania / 90min), racconto dell'amicizia tra Arif, musulmano e Anastas, cristiano ortodosso, due pastori delle montagne albanesi legati dalla comune passione per canto polifonico locale, che nel 2005 è stata dichiarato dall'UNESCO patrimonio immateriale dell'umanità.
Nel pomeriggio, a partire dalle 15, si proiettano tre pellicole: "Daughters of Malakeh", di Sharog H. Manesh e Jet Homoet (2011 / Olanda / 85min), che delinea il conflitto tra le regole dello Stato e le esigenze e convinzioni private in una famiglia iraniana dei nostri giorni emerso per effetto del matrimonio di Maryam, sposa quarantacinquenne; "Altra Europa" di Rossella Schillaci (2011 / Italia / 75min), documentario sull'occupazione, nel 2008, di una clinica abbandonata in un quartiere operaio di Torino da parte di circa 300 rifugiati somali e sudanesi; "Ritorno a Zara" di Andrea Lotta, la storia di Bianca, emigrata sessant'anni fa in Sardegna, che decide di tornare nel suo luogo di nascita, Zara, in Croazia.
La giornata si chiude con le proiezioni serali, in programma dalle 21, di "Buriganga" un documentario di Michelle Coomber (2010 / Regno Unito, Bangladesh / 12min) sui ritmi, le attività e la gente del fiume Buriganga, a Dhaka, in Bangladesh, e di "Tobacco Truths and Rummikub" di Steef Meyknecht (2010 / Olanda / 92min), storie di vita a Nieuwland, un quartiere di Schiedam, in Olanda.
L'ingresso a tutte le proiezioni è gratuito. Com