I due sindacalisti della Fiom e Fim, Franco Bardi e Rino Barca, che erano saliti per protesta sul serbatoio pensile dell'Alcoa scendono dal silos. La decisione dopo che i sindacati hanno trovato un accordo con l'Azienda per il differimento nello spegnimento delle celle per la produzione di alluminio.
L'Alcoa ripristina maggiore gradualità nello spegnimento delle celle, e i sindacalisti Rino Barca e Franco Bardi, che protestavano proprio sulla necessità di rallentare la chiusura delle celle, hanno deciso di interrompere la protesta sul silos a 70 metri.
Ora i sindacati si attendono una convocazione a Palazzo Chigi per dirimere la vertenza. Nell'incontro di questa sera a Portovesme fra Rsu e azienda quest'ultima - hanno spiegato i sindacati - si e' resa disponibile a ripristinare una maggiore gradualità del processo di spegnimento rispetto al piano presentato al 12 settembre 2012 e un numero maggiore di celle (circa 80) riattivabili nel breve periodo.
Dal 12 di ottobre si spegneranno due celle al giorno. Il termine del processo verrà spostato dal 31 ottobre, al 3 novembre. "Riteniamo fondamentale aver ristabilito almeno gli impegni che Alcoa aveva preso con Governo, Regione Sardegna e Provincia Carbonia-Iglesias, che per noi erano comunque non sufficienti - ha dichiarato Marco Bentivogli, segretario nazionale Fim Cisl, e Sandro Pasotti coordinatore nazionale -. Su queste basi, seppur ancora parziali, abbiamo chiesto a Rino Barca di sospendere la protesta, anche per le pessime condizioni atmosferiche e coordinare nello stabilimento e nel territorio la prosecuzione della mobilitazione. Restiamo ora in attesa dell'incontro richiesto alla Presidenza del Consiglio e pensiamo che cio' debba avvenire in coordinamento con il Mise.
Riteniamo che l'assicurazione dei tre leader che sostengono la maggioranza di Governo Alfano, Bersani e Casini e del loro totale sostegno alla vertenza, sia in questo momento utile a facilitare la convocazione del tavolo presso Palazzo Chigi".