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Proteste nel mondo arabo per la pellicola “blasfema”.

"Gli Usa non hanno niente a che vedere con il film anti-islam, e' disgustoso e riprovevole". Cosi' il segretario di Stato, Hillary Clinton, in una diretta Tv, ha preso le distanze dal film "L'innocenza dei musulmani" del registra israelo-americano Sam Balice che sta scatenando la protesta del mondo islamico.

Centinaia di palestinesi hanno risposto alla chiamata di Hamas, che ha esortato i cittadini della Striscia di Gaza a protestare contro il trailer del film blasfemo su Maometto prodotto in America. Il ministro per gli Affari religiosi Ismail Radwan, che ha convocato la manifestazione, ha anche esortato i palestinesi a "boicottare i prodotti americani" e ha indetto una nuova manifestazione per domani, dopo le consuete preghiere del venerdi'. Anche a Tel Aviv una sessantina di persone ha protestato davanti all'ambasciata americana in una manifestazione organizzata dal Movimento islamico in Israele.

Il dolore non basta. Attaccato dal candidato repubblicano alla Casa Bianca Mitt Romney per la liena del dialogo con l'Islam e l'appoggio dato alla primavera araba, Barack Obama alza la cornetta e la voce con Tripoli e Il Cairo, dove continuano le proteste anti americane: Stati Uniti e Libia - fa sapere Washington - hanno avviato una stretta cooperazione nelle indagini sull'attacco mortale al consolato a Bengasi, costato la vita all'ambasciatore Chris Stevens.

Barack Obama ieri sera prima ha chiamato a Tripoli il capo del Congresso nazionale libico Mohammed al-Magariaf, al quale ha sollecitato "la sicurrezza del nostro personale in missione", come recita la nota della Casa Bianca. Con il suo interlocutore libico, il "Presidente ha chiarito che dobbiamo lavorare insieme per fare tutto il possibile per identificare gli autori di questo attacco e per portarli di fronte alla giustizia", si legge nella nota.

Poi Obama ha chiamato a Il Cairo il presidente egiziano Mohamed Morsi, al quale ha sottolineato "l'importanza che l'Egitto segua il suo impegno a cooperare con gli Stati Uniti nel rendere sicure le sedi e il personale diplomatico americano". A Morsi il presidente americano ha anche detto che pur respingendo ogni tentativo di denigrare l'islam, "non c'è mai una giustificazione per la violenza contro gli innocenti".

Non rientra nella nota della Casa Bianca, ma non è difficile da intuire, che a Washington non sia piaciuta affatto la gestione della sicurezza della sede diplomatica a Bengasi da parte della polizia e dell'intelligence libica, né i primi commenti a caldo, ieri, di funzionari libici che accusavano il personale dell'ambasciata USA di aver fomentato l'assalto dei manifestanti rispondendo al fuoco.
La convinzione dell'intelligence americana è che quello di Bengasi, per le armi impiegate, per l'obiettivo e la data, sia stato un attacco pianificato da tempo da cellule riconducibili all'estremismo islamico.

Non è nel comunicato della Casa Bianca, ma è un fatto, che gli USA stiano muovendo due cacciatorpediniere verso le coste libiche, dando all'amministrazione una flessibilità di intervento maggiore per qualsiasi azione futura in territorio libico.

Si tratta della USS Laboon e della USS MCFaul: a bordo missili Tomahawk utili a colpire obiettivi mirati 'senza uno scarpone' sul territorio libico.

Non va trascurato l'invio di un Corpo dei Marines e non è di poco conto l'evacuazione di tutto il personale degli Stati Uniti da Bengasi a Tripoli.
 Da chiarire, oltre alle circostanze della morte dell'ambasciatore, il contesto: il film considerato blasfemo era uscito negli USA mesi fa, totalmente ignorato. Chi lo ha prodotto? Secondo la stampa egiziana, tra i promotori del film ci sarebbe anche Morris Sadek, americano-egiziano di fede copta noto per i suoi attacchi all'Islam. Di certo, tra i promotori de 'L'innocenza dei musulmani' c'è il pastore Terry Jones, celebre per aver bruciato in passato diverse copie del Corano. E il reverendo - inserito dal governo cairota nella lista dei ricercati assieme a 8 copti - ha anche annunciato di voler mostrare il trailer nella sua chiesa di Gainesville, in Florida. Sam Bacile, misterioso regista, sceneggiatore e produttore statunitense.

Contattato dal Wall Street Journal Sam Bacile, misterioso regista, sceneggiatore e produttore statunitense de 'L'innocenza dei musulmani', non si è tirato indietro: "L'Islam è un cancro - ha ripetuto più volte - ma il mio è un film politico non religioso. Dopo l'11/9 tutti dovrebbero essere portati davanti a un giudice, perfino Gesù e Maometto". Bacile si definisce un ebreo israeliano, di professione promotore immobiliare.Ma come ha fatto a pagare per 3 mesi in California, nell'estate del 2011, uno staff di 59 attori e 45 tecnici? Chi gli ha dato 5 milioni di dollari? Chi sono i misteriosi donatori "ebrei" di cui parla?.

E come mai a distanza di settimane dalla pubblicazione on line, il 2 luglio, nonostante i pochissimi contatti, è stato rilanciato sul blog di un attivista copto di origine egiziana e di cittadinanza statunitense di nome Morris Sadek?

Come mai l'8 settembre, a pochi giorni dall'anniversario dell'attacco alle Torri gemelle, la notizia arriva in Egitto sul portale Youm7 sotto forma di condanna da parte di un politico di un film che peraltro in Egitto nessuno aveva visto, e il giorno stesso un programma della tv Al-Nas mostra pochi secondi del film, quelli più denigratori e offensivi per Maometto?

Il conduttore tv, Sheikh Khaled Abdallah, è un personaggio noto in Egitto per le sue posizioni radicali: ha attaccato con asprezza, in passato, la comunità cristiana egiziana, i copti in particolare. Chi gli ha suggerito il contenuto della trasmissione a ridosso dell' 11 settembre?