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Consiglio Sardegna – “Flotta sarda”, iniziata la discussione sul testo di legge.

Sul testo stralcio in materia di continuità territoriale e di trasporto pubblico locale, la cosiddetta “legge sulla flotta sarda”, Giacomo Sanna (Psd’az) ha detto: “Fino a quando non privatizzeremo Saremar e i collegamenti con le isole minori, il contributo dello Stato sarà sospeso, visto che siamo in ritardo. L’altro punto all’ordine del giorno di questo testo riguarda il caro tariffe e le corse cancellate per risparmiare: il pericolo che stiamo vivendo nasce dal fatto che l’ex Tirrenia e Moby sono la stessa cosa e dunque questo monopolio degli armatori napoletani ha creato e crea problemi. Potevamo difenderci soltanto affittare le navi e garantire il servizio. Noi non ci stiamo inventando armatori ma spendiamo decine di milioni per il trasporto pubblico gommato e per la continuità aerea.

Credo, dunque, che fare le quattro tratte navali principali (Cagliari-Civitavecchia, Cagliari-Livorno, Porto Torres-Genova e Olbia-Genova)  non ci costerà più di quindici milioni di euro l’anno ma avremo evitato questo strano monopolio che limita la libertà di un intero popolo.  Se non capiamo questo, altro che parlare di sovranità e di indipendenza: il mare è il nostro elemento di sviluppo del quale non possiamo fare a meno. La Tirrenia è sempre stata nemica dei sardi e lo sarà sempre di più ora che à in mano a privati”.

Ha preso poi la parola Luigi Lotto (Pd), secondo cui “questo dei collegamenti è obiettivamente uno dei problemi principali del popolo sardo ma non riguarda i sardi e basta. Nessuno di noi sottovaluta la questione e anche lo sforzo dell’assessore Solinas va preso senza nessuna strumentalizzazione. Però la flotta sarda non è la risposta più giusta.

Giacomo Sanna dice letteralmente: “Non vogliamo fare gli armatori”. Ma la realtà è che o si è armatori sino in fondo oppure non si fa. Non è che si improvvisa una società per azioni con personale e tecnologia per impiegarla solo se serve, magari la domenica. Dunque, la soluzione di questo problema va trovata con lo Stato e il governo nazionale che devono mettere fondi nazionali per risolvere questa partita. Noi non siamo la Sicilia, che è molto più vicina all’Italia. E non va bene che per salvare i posti di lavoro di Tirrenia lo Stato dia 72 milioni di euro l’anno per i prossimi otto anni ai privati. Dunque, per le ragioni che ho detto, rispetto a questa proposta noi siamo contrari: dobbiamo invece contrattare col Governo e dobbiamo farlo con autorevolezza, in nome del popolo che rappresentiamo”.

Mario Diana (capogruppo di Sardegna è già domani) ha chiesto la presenza in Aula del presidente della Regione: “Nel momento in cui si decide di mettere in piedi una flotta sarda a totale capitale pubblico, con tutto il rispetto non credo che sia sufficiente la presenza del solo assessore”.

La presidente Lombardo ha disposto poi l’esame del successivo punto all’ordine del giorno e ha messo in votazione l’elezione di un rappresentante del Comitato paritetico per le servitù militari, in sostituzione del componente deceduto Luigi Spano. L’Aula ha eletto Antonello Giuntini, che ha riportato 36 voti. Un voto è andato a Fernando Codonesu.

La presidente ha dichiarato conclusi i lavori, che riprenderanno domani alle 10.