E' di quattro morti il bilancio dell'attacco di ieri contro la sede di rappresentanza diplomatica Usa a Bengasi: oltre all'Ambasciatore Chris Stevens e un funzionario, sono rimasti uccisi anche due Marines. Tutti e quattro per asfissia.
La furia si è scatenata per via di un film ritenuto offensivo contro l'Islam.
L'asfissia sarebbe stata provocata da un incendo scoppiato nella sede del consolato dopo l'attacco di ieri di un gruppo di manifestanti. Lo riferisce il corrispondente della tv satellitare al-Jazeera.
L'ambasciata statunitense in Libia ha deciso di avviare le procedure di evacuare del suo consolato a Bengasi e di trasferire via aerea a Tripoli i 35 funzionari che vi lavorano, oltre ai cadaveri delle quattro vittime dell'attacco di ieri sera, tra i quali ci sarebbe anche l'ambasciatore, Chris Stevens, riferisce l'inviato della tv satellitare al-Jazeera.
Intanto l'ambasciata Usa al Cairo è stata chiusa per ragioni di sicurezza.
I dimostranti in Libia manifestavano contro lo stesso film che aveva suscitato la rabbia di migliaia di egiziani, in maggioranza salafiti, scesi in pazza martedì (nel giorno dell'anniversario degli attacchi dell'11 settembre agli Usa), davanti all'ambasciata al Cairo. I manifestanti in Egitto hanno rimosso la bandiera americana per sostituirla con un'insegna islamica.
Il film intitolato 'L'Innocenza dei Musulmani' è stato realizzato da un statunitense-israeliano, Sam Bacile, promotore immobiliare di 54 anni.
Dopo le manifestazioni al Cairo, l'uomo ha dichiarato al quotidiano americano: "L'Islam è un cancro".
Il regista israeliano autore del film che ha scatenato la rabbia di manifestanti ultraconservatori al Cairo e a Bengasi, in Libia, si è nascosto in un luogo segreto. Parlando al telefono con l'agenzia Associated Press da una località sconosciuta, il regista Sam Bacile ha ripetuto che "l'islam è un cancro" e che il suo film è una provocazione politica di condanna alla religione musulmana.
Bacile, immobiliarista in California 56enne e che si presenta come un ebreo israeliano, ritiene che il suo film aiuterà la sua terra d'origine nel mettere in luce le colpe dell'Islam.
La rabbia dei manifestanti è scoppiata al Cairo, dove decine di persone, in maggioranza salafiti, hanno scalato le mura dell'ambasciata americana e sostituito la bandiera a 'stelle e strisce' con un vessillo islamica; a Bengasi, nell'attacco è stato appiccato il fuoco del consolato americano, che ha causato la morte di un diplomatico.
"L'Islam è un cancro. Punto", ha detto più volte il regista con tono solenne e cadenzato. Il film, che dura due ore, si intitola 'L'innocenza dei Musulmani'.
Il film è stato doppiato in arabo da qualcuno che Bacile non conosce, ma il regista parla abbastanza l'arabo per poter dire che la trascrizione è accurata; ed è stato realizzato in tre mesi nell'estate del 2011, con 59 attori e 45 persone dietro la telecamera.
Il lungometraggio -ha concluso infine Bacile- è stato mostrato al pubblico una sola volta, in un teatro di Hollywood semivuoto nei mesi scorsi.