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Carboni, Fortza Paris: Aziende sarde in crisi, anche di liquidità.

Da un lato irriducibili esattori attraverso Equitalia, dall’altro cronici ritardatari nel saldare i debiti. È questa la sintesi del concetto di “sostegno all’impresa” espresso - nei fatti - dallo Stato, dalla Regione e dagli Enti Locali.

Secondo i dati diffusi da Rete Imprese, ben 7 aziende su 10 sono in sofferenza a causa dei ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione. Le imprese eseguono lavori, vendono beni ed erogano servizi, ma il saldo delle fatture avviene, in Sardegna, mediamente con un anno di ritardo rispetto ai 180 giorni del resto d’Italia, ai 24 giorni della Germania ed ai 41 giorni della Francia (fonte: European Payment Index). Questo comporta la sottrazione dal sistema di un ammontare di denaro liquido par al 5% del Prodotto Interno Lordo. Al danno si aggiunge la beffa: le imprese devono pure pagare annualmente l’IVA per  corrispettivi non incassati. Fortza Paris invita Regione, Province e comuni a cambiare il proprio comportamento rispettando le scadenze dei pagamenti per evitare di aggravare la crisi in atto e minare ulteriormente la competitività delle aziende sarde.

Aggiungiamo che, mentre la Regione sarda pare stia pensando a nuovi criteri di incentivo alle imprese, è dal 1998 che il provvedimento legislativo per l’attuazione delle zone franche (nei principali porti industriali della Sardegna), attende che la stessa classe dirigente regionale delimiti le aree nelle quali si dovrebbero applicare le agevolazioni. Condizioni di vantaggio che da sole potrebbero immediatamente consolidare le realtà produttive esistenti ed attrarre nuovi capitali in grado di incrementare considerevolmente il volume quantitativo e qualitativo della nostra economia. Com-red

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