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Per l’Ocse senza legge anti corruzione riforme indebolite

"L'evidenza internazionale è molto chiara: la dove c'è poca concorrenza, c'è anche molta corruzione. Le cose si alimentano fra di loro. E questo sottrae risorse a tutti quanti ma fa anche crescere molto meno il paese". Il vicepresidente dell'Ocse Piercarlo Padoan ai microfoni di Rai Radio 1, a Prima di Tutto, invita Governo e Parlamento a accelerare perché, spiega, ci sono impatti negativi che in Italia lentezza della giustizia e corruzione producono su lavoro e occupazione.

"L'Italia è un paese che come sappiamo non cresce quasi per niente: un elemento è quasi sicuramente una cattiva 'governance' una cattiva trasparenza, una cattiva applicazione delle regole. Non è sufficiente votare in Parlamento delle nuove regole, delle nuove prescrizioni: bisogna farle applicare e questo è quello che serve, una trasparenza elevata e la lotta alla corruzione", ha aggiunto.

A giudizio di Padoan "è urgente intervenire per gli investimenti in generale. Dalle nostre analisti di paesi dove c'è molta corruzione si osserva molto chiaramente che i benefici di altre riforme, per esempio una riforma verso una maggiore concorrenza nel settore industriale, sono di molto diminuiti se c'è corruzione. Viceversa, là dove c'è trasparenza
e la corruzione è combattuta efficacemente, i benefici delle riforme si moltiplicano: quindi si produce un effetto di sinergia estremamente importante".

Padoan ha ricordato che "l'Italia vede la produttività calare in modo sistematico oramai da molti moltissimi anni e quindi le riforme in atto da parte del governo tendono ad invertire questa tendenza e poi dare alla produttività uno stimolo alla crescita. Ecco perché la legge anti corruzione è importantissima in sé ma anche come elemento coagulante delle altre riforme verso più concorrenza".