L’audizione odierna del sottosegretario De Vincenti in la Commissione Industria del Senato è servita per fare il punto sulla situazione di alcune emergenze industriali sarde.
L’esponente del Governo ha comunicato che al per Alcoa sono emerse 3 manifestazioni di interesse , mentre per la Carbosulcis si sta pensando allo studio di tecnologie più avanzate di utilizzo del carbone ed è stata invitata la Regione sarda ad un ripensamento del progetto con una conseguente proroga del bando.
Ho sottolineato come mai solo due giorni fa il Ministro Passera aveva escluso manifestazioni di interesse per Alcoa ed oggi ne spuntano addirittura tre, così come per la Carbosulcis, si è dovuto aspettare che la situazione precipitasse per dire che quel progetto andava rivisto.
«Evidentemente – ho aggiunto – il Governo finora si è preoccupato poco del dramma della situazione industriale sarda».
Ho chiesto anche il motivo per cui il sottosegretario non avesse parlato della crisi che sta vivendo in questo momento l’area industriale della Sardegna centrale a causa dell’indisponibilità, da parte di Terna, manifestata in queste ultime settimane, di utilizzare l’energia prodotta da Ottana Energia società che gestisce una centrale termoelettrica nel sito di Ottana.
Questo comportamento rischia di far chiudere i battenti a Ottana Energia , Ottana Polimeri, e tutte le aziende insediate nell’area con perdita di circa 500 posti di lavoro complessivi.
Terna, in questo momento si sta comportando non come una partecipata dello Stato ma come una azienda che vuole sabotare quel poco che è rimasto del tessuto industriale della Sardegna centrale.
Eppure, Terna, per l’approvvigionamento da Ottana Energia, in una riunione del 4 agosto 2012 aveva preso un impegno alla presenza del capo compartimento per l’energia del Mise, dottor Senna, della Regione sarda e delle parti sociali.
Il Mise non può, in questa vicenda, limitarsi a fare il semplice spettatore ma deve trovare una soluzione politica con la terzietà del Governo.
La centrale di Ottana non può essere depennata per volontà di Terna e assieme ad essa tutta la realtà industriale che le ruota attorno.
Il Governo, e in questo caso anche la Regione, devono assumere una posizione chiara in merito al terzo polo energetico di Ottana.
Le parole non bastano più ci vogliono fatti concreti prima che la situazione diventi davvero incontrollabile.
Nella sua replica, il Sottosegretario ha assunto l’impegno che in tempi brevi e prima della data prevista per il 4 ottobre, di convocare le parti per assumere determinazioni politiche che non mortifichino una realtà che sta vivendo un difficilissimo momento da punto di vista sociale ed economico.