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Malore di un operaio Alcoa, Cappellacci: un piano B non c’è

Va avanti la protesta degli operai dell'Alcoa che hanno trascorso la seconda notte sul silo dello stabilimento di Portovesme a 70 metri di altezza, per sollecitare la soluzione della vertenza. A quanto riferiscono i sindacati, uno dei tre operai che si trovano sul silo ha avuto un malore ed è stato visitato da un medico.

"La protesta continua - assicura il sindacalista - anche in previsione dell'incontro di lunedi' a Roma, che speriamo sia foriero di notizie importanti e conferme sul futuro dell'azienda. Stiamo lavorando perche' un ampio numero di lavoratori venga a Roma in sostegno alla delegazione che incontrera' il sottosegretario De Vincenti".

"Non c'è alcun giallo sulla lettera per l'acquisizione dell'Alcoa. Le lettere sono due: si tratta di lettere d'interessamento, non di impegno". A far chiarezza sulle voci e smentite legate ad un impegno ad acquisire lo stabilimento Alcoa di Portovesme e'il Presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, ospite di 'Prima di tutto', su Rai Radio 1. "Voglio fare chiarezza una volta per tutte - ha detto Cappellacci - ieri sono arrivate due lettere: una della Glencore e una della Klesh. Si tratta di lettere che dimostrano interessamento. Non impegno formale. La Glencore ha espresso un interesse per l'acquisizione dello stabilimento. Poi c'è anche Klesh. Quest'ultima ha rinnovato il suo interesse ad acquisire lo stabilimento come aveva gia' fatto lo scorso 8 giugno. Visto che di quella prima proposta, inoltrata ad Alcoa, non se n'è mai saputo niente mi chiedo come mai quella lettera è rimasta per 3 mesi nel cassetto? Tre mesi sono un tempo infinito, nel frattempo e' iniziato lo spegnimento dell'impianto".
Cappellacci ha poi concluso dicendo che tra i due gruppi è Glencore ad avere maggiori chance perché ha già uno stabilimento a fianco di quello dell'Alcoa.

In riferimento alle voci di un possibile "piano b" relativo alla chiusura dello stabilimento Cappellacci ha concluso dicendo "non c'è nessun piano 'b', perché crediamo nello stabilimento e siamo convinti che debba rimanere aperto".