Un pellegrinaggio sull’isola dell’Asinara che equivale a un viaggio nella storia di una popolazione, quella di Stintino e della Nurra, alla riscoperta del proprio passato. Quello che si è svolto ieri all’Asinara è stato però anche un viaggio alla riscoperta del passato di ciascun pellegrino stintinese, sbarcato sull’isola “madre” con la gioia nel cuore di esserci tornato per rendere omaggio ai propri antenati che ancora riposano nel cimitero di Cala d’Oliva.
Una decina di imbarcazioni in tutto, tra gozzi, velieri, battelli e gommoni, hanno trasportato oltre trecento viaggiatori. Ad aprire il corteo di barche la “Sirius” con a bordo il piccolo simulacro della Madonna che, nel lontano 1885, lasciò l’isola trasportato e custodito dai confratelli del sodalizio della Beata Vergine della Difesa. La Confraternita nacque proprio sull’isola dell’Asinara il 24 dicembre 1864, quando il simulacro della Vergine venne portato per la prima volta nella chiesa di Cala d’Oliva. Da quel momento divenne la Protettrice dell’isola e dei pescatori.
E ieri la piccola chiesa di Cala d’Oliva a stento conteneva i tanti pellegrini, riuniti per rendere omaggio alla Madonna. In molti hanno seguito la funzione religiosa sul sagrato dove sono state posizionate sedie per accogliere i fedeli che sono ritornati sull’isola per rendere omaggio ai loro antenati dopo 13 anni dall’ultimo pellegrinaggio: era l’8 agosto 1999. All’epoca a portare la bandiera del priore fu Giuseppe Benenati che quest’anno, in veste di presidente del sodalizio, si è impegnato perché l’evento potesse ripetersi. Adesso invece, a portare la bandiera della confraternita è stato il priore Eleuterio Demontis, il cui incarico scadrà il 16 settembre prossimo.
«Tanti ci hanno raccomandato preghiere in questa occasione – ha detto il parroco di Stintino don Andrea Piras – tanti vogliamo ricordare in questo giorno, tanti ricorderemo che hanno operato per noi e ora dormono il sonno della pace. Tutti questi raccomandiamo all’amore smisurato del Padre che ci ha donato il suo Figlio».
Sull’isola anche le autorità militari e civili: a fare gli onori di casa il presidente del Parco, Pasqualino Federici, e il sindaco di Porto Torres Beniamino Scarpa. Ospiti della confraternita stintinesi anche il presidente Eric Zucconi e il priore del sodalizio di Santa Croce del Cristo Nero con il quale lo scorso anno è stato siglato un gemellaggio.
A rappresentare gli stintinesi, numerosi ieri all’Asinara, il sindaco di Stintino Antonio Diana e l’intero consiglio comunale.
«Oggi è una data importante – ha detto Antonio Diana – abbiamo ripercorso un pezzo di storia, che ha interessato le tante famiglie di Stintino e quelle che si sono spostate nella Nurra e a Porto Torres; abbiamo riportato il simulacro della Madonna che nel 1885 lasciò l’isola. Anche questo è qualcosa che appartiene al Parco, ricordare questi avvenimenti lo arricchisce, perché il parco non è soltanto la natura, gli animali ma anche le tradizioni, la storia e la cultura». Il primo cittadino quindi ha voluto sottolineare il legame di amicizia e fratellanza che unisce le comunità di Stintino e Porto Torres. «Abbiamo fatto un passo in più – ha concluso Antonio Diana – oggi è il momento di riavvicinarci, se vogliamo che queste due comunità non scompaiano».
Al termine della funzione religiosa, il corteo si è recato al cimitero di Cala d’Oliva dove è stata deposta una corona di fiori per ricordare i defunti. In molti hanno ritrovato i loro cari tra le tombe che portano i segni del tempo.
Quindi sulla banchina del porticciolo di Cala d’Oliva, il priore ha offerto a tutti i partecipanti un rinfresco alla “stintinese”, a base di biscotti e un buon bicchiere di vino bianco.