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Sulcis – Cappellacci, un’intera isola schierata con gli operai per non mollare

"La vertenza Alcoa e la questione Sulcis in generale vedono mobilitata un'intera Regione". Lo ha dichiarato il presidente Cappellacci, intervenendo in Consiglio regionale durante il dibattito sulla vertenza Alcoa. "Le vertenze aperte - ha aggiunto il presidente- non appartengono a una sola parte politica, a una sola categoria o a un singolo territorio ma coinvolgono un'intera isola e un popolo che chiede allo Stato Italiano ascolto e attenzione pari a quelli dedicati ad altre aree del Paese".

Dinanzi a problemi complessi e risalenti nel tempo - ha evidenziato il governatore - la Regione ha posto in essere e intende proseguire un'azione costante e determinata finalizzata a salvaguardare le realtà esistenti, che ancora possono essere competitive, e contemporaneamente ad aprire nuove prospettive di sviluppo attraverso interventi infrastrutturali individuati nel piano Sulcis per complessivi 350 milioni di euro. "É un metodo che abbiamo adottato per il Sulcis, con il coinvolgimento delle forze sociali e dei rappresentanti del territorio e che abbiamo replicato nelle altre aree si crisi dell'isola. Alcoa, Carbosulcis, Portovesme ed ex ILA sono le battaglie di un'unica guerra finalizzata a rialzarci dalle macerie delle crisi, che intendiamo portare avanti senza remore e senza timori reverenziali verso nessuno. Durante questi mesi - ha aggiunto il presidente - non ci siamo limitati al ruolo di osservatori o gestori dell'esistente, ma siamo anche andati oltre il compito istituzionale e abbiamo dato luogo ad una vera e propria attività di scouting diretta a promuovere il passaggio dello stabilimento di Portovesme nelle mani di un nuovo soggetto imprenditoriale".

"La scadenza fissata per il 31 di Agosto deve essere rivista perché il quadro é cambiato: l'interessamento della Glencore e di altri soggetti richiede tempi che consentano gli approfondimenti necessari. La mozione di oggi deve servire a unire le forze, a sostenere un percorso comune. Dinanzi ai lavoratori e alle loro famiglie - ha concluso il presidente Cappellacci - abbiamo il dovere di fare del loro grido l'urlo di un'intera isola: non molleremo". Com