"Gli spread alti restano un serio problema. Non solo per gli Stati ma anche per le imprese che si trovano a finanziarsi, in Paesi come il nostro, a un costo troppo elevato. E' un fattore che altera gravemente la competizione internazionale tra le imprese". Il premier Mario Monti, confida al Sole 24 Ore i temi che affronterà oggi nell'incontro a Berlino con Angela Merkel. E anticipa l'agenda d'autunno del Governo.
"Certamente - è il ragionamento di Monti - l'attuale configurazione degli spread determina in Germania un'elevata crescita dell'offerta di moneta M3, alla quale si associano tassi d'interesse artificialmente bassi, prezzi crescenti delle obbligazioni e pressioni verso l'alto dei prezzi degli altri asset, inclusi quelli immobiliari. Questo determina un potenziale di inflazione in Germania, che non credo corrisponda ai desideri né della Bce né del Governo tedesco".
" È probabile che l'avvicinarsi del voto possa portare" i partiti "a posizioni di maggiore differenziazione e critica rispetto al governo. Ma siccome questo è un governo che non aspira ad esserlo di nuovo, io dedicherò la mia attenzione a ottenere il più alto numero di riforme già approvate. Per il resto seguirò con attenzione, come ogni cittadino, la campagna elettorale", dice ancora il presidente del Consiglio.
Non solo "provvedimenti nuovi" ma soprattutto "l'attuazione delle misure già adottate". E' questo il binario su cui si muoverà l'agenda autunnale del governo per perseguire l'obiettivo "crescita". Fra i primi provvedimenti c'è l'attuazione delle semplificazioni affiancate da "interventi anti-burocrazia del tutto nuovi".
Tre priorità, spiega il presidente del Consiglio, sono "la certificazione unica ambientale, che sarà proposta in Consiglio entro settembre; le nuove regole sugli appalti che saranno applicate dal primo gennaio 2013; la carta di identità elettronica che sarà operativa a breve". Le resistenze delle forze politiche in vista delle elezioni? Monti si dice pronto ad affrontarle e sottolinea di far affidamento sulla "responsabilità” già dimostrata.
Siccome questo è un governo che non aspira ad esserlo di nuovo - dice
- io dedicherò la mia attenzione a ottenere il più alto numero di decisioni del Parlamento e ad attuare il più alto numero di riforme già approvate".
Sulla possibilità di una sua permanenza a palazzo Chigi vista in Europa come un fattore di stabilità per l'Italia, il premier minimizza: è "solo perché mi conoscono da tempo".