Giornata densa di impegni, domani (martedì 28) a Nuoro, per il ventiquattresimo Seminario Jazz coordinato da Paolo Fresu, in pieno svolgimento (da mercoledì scorso e fino a sabato primo settembre) nel capoluogo barbaricino.
Alla scuola civica di musica in via Mughina - dove le attività didattiche proseguono fra lezioni strumentali, di teoria e storia del jazz, musica d'insieme e prove aperte di gruppo -, in mattinata sale in cattedra Arild Andersen, cui spetta il compito di guidare quest'anno la masterclass internazionale che caratterizza ogni edizione dei corsi.
Classe 1945, figura di primo piano sulla scena jazzistica europea fin da quando suonava (dal 1967 al 1973) nel quartetto di Jan Garbarek, il contrabbassista norvegese va dunque ad aggiungere il proprio nome all'elenco di musicisti (Miroslav Vitous, Butch Morris, Uri Caine, John Abercrombie, Dave Douglas, Enrico Rava, David Liebman, John Surman, Sheila Jordan e Cameron Brown, tra gli altri) che negli anni passati hanno impreziosito l'offerta didattica del seminario con le loro masterclass.
Completata (giovedì) la sua tre giorni da docente, Arild Andersen sarà impegnato a Nuoro anche nel concerto più atteso della rassegna che ogni sera fa da corollario ai corsi: venerdì (31 agosto, ore 21.30), al Teatro Eliseo, in duo con Paolo Fresu.
Domani (martedì 28), intanto, la musica dal vivo propone due diversi appuntamenti. Il primo è in mattinata, alle 11, a Badu 'e Carros, con il consueto concerto che ogni edizione dei seminari riserva ai detenuti del carcere nuorese: protagonista, questa volta, Bebo Ferra, en solitaire con la chitarra acustica per proporre una scaletta di brani originali dello stesso jazzista cagliaritano e qualche pezzo tradizionale (anche sardo, come "Non potho reposare").
In serata, invece, riflettori accesi alle 21.30 nel cortile della casa natale di Grazia Deledda (biglietti interi a dieci euro, ridotti a otto): sul palco, il giovanissimo sassofonista piacentino Mattia Cigalini, alla testa di un quartetto con Riccardo Fioravanti al contrabbasso, Stefano Bagnoli alla batteria e, alla chitarra elettrica, ancora Bebo Ferra. Classe 1989, considerato dalla critica specializzata come uno dei migliori talenti della nuova generazione di jazzisti, Cigalini presenta il suo nuovo progetto, "Bad Romance", una rivisitazione di brani pop contemporanei portati al successo da Shakira, Jennifer Lopez, Rihanna, Black Eyed Peas, Katy Perry e Lady Gaga, assieme a nuove composizioni dello stesso sassofonista.
Talento precocissimo, Mattia Cigalini si esibisce in concerto da quando aveva appena dodici anni, e insegna musica dall'età di quindici. Diplomato al Conservatorio "G. Nicolini" di Piacenza con il massimo dei voti, vince vari premi e concorsi internazionali (Premio "L.Zorzella" come Miglior Nuovo Talento, Premio Internazionale Massimo Urbani, e tanti altri) e a diciotto anni registra il suo primo disco da leader, "Arriving Soon", con Tullio De Piscopo, Fabrizio Bosso, Andrea Pozza e Riccardo Fioravanti, che si aggiudica il premio per il miglior album jazz del 2010 nella classifica mondiale della rivista giapponese Swing Journal.
Nell'ottobre del 2009 il giovane sassofonista compie il suo primo tour in Giappone, riscuotendo un grande successo di pubblico e critica, e raccogliendo recensioni entusiastiche su riviste italiane, francesi e inglesi. Registrato nel 2011, il secondo album, "Res Nova", è stato presentato ufficialmente l'anno scorso con grandissimo successo di pubblico e critica specializzata a Umbria Jazz, che ha in seguito scelto sue composizioni per una compilation dedicata al centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia. Ospite di vari programmi televisivi e radiofonici, docente di sassofono jazz presso l'Accademia del Suono di Milano e la Swiss National Music Accademy in Svizzera, Mattia Cigalini collabora con artisti italiani e internazionali del calibro di Tom Harrell, Uri Caine, Randy Brecker, Stefano Bollani, Paolo Fresu, esibendosi su prestigiosi palchi in Europa e nel mondo.Com
