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Energia: Cappellacci, da governo risposte definitive su progetti centrali a carbone

La Sardegna conferma grande attenzione e interesse alle produzioni energetiche da fonti rinnovabili, ma continua a ritenere strategica (termine che ricorre nel Piano energetico regionale in corso di avanzata definizione) la realizzazione di due nuove centrali a carbone, una nel nord dell'isola e una nel Sulcis, al posto degli attuali gruppi obsoleti, inquinanti e scarsamente produttivi. “Oltre che essenziali per gli equilibri del sistema - sottolinea il presidente della Regione - sono progetti dal forte impatto sociale, visto che il solo progetto integrato CCS Sulcis prevede l’impiego di circa 2.000 addetti nella fase realizzativa e di circa 1.000 addetti a regime”. Su questi due progetti, - spiega Ugo Cappellacci, entrando nel dettaglio dei temi al centro del prossimo incontro col ministro Passera - la Sardegna chiede al Governo di dare risposte decisive.

Con riferimento al polo energetico di Fiumesanto, il Governatore ricorda che il Gruppo E.ON nel gennaio 2012 ha ottenuto dal Ministero una proroga di 18 mesi per la realizzazione del nuovo gruppo a carbone e nel contempo, nonostante le gravi criticità ambientali, continua a tenere in funzione i gruppi ad olio combustibile che per il 2012 vengono anche dichiarati essenziali da TERNA. “E' una situazione - ribadisce il presidente della Giunta - grave e inaccettabile. E.ON deve mantenere gli impegni assunti con Governo e Regione, avviando la realizzazione del nuovo gruppo a carbone e fermando i due gruppi ad olio. Se l'Azienda non fosse più disposta a realizzare il nuovo gruppo a carbone dovrà consentire, in tempi rapidissimi, che lo stesso possa essere realizzato da altro gruppo industriale”.

Per quanto riguarda invece il polo energetico del Sulcis, Cappellacci chiede al Governo di sciogliere ogni riserva e supportare il "progetto integrato CCS Sulcis. La nuova centrale prevista dal progetto sarebbe infatti equipaggiata con sistemi innovativi di cattura, separazione e confinamento geologico dell’anidride carbonica prodotta e costituirebbe il più importante polo europeo per lo sviluppo delle tecnologie CCS.

“Il tempo delle analisi e delle discussioni è scaduto - conclude il presidente della Regione -, il Governo deve dire in maniera chiara e definitiva se sostiene il progetto CCS Sulcis che oggi, dopo avere superato tutte le fasi della notifica e della istruttoria tecnica, è oggetto di valutazione finale da parte dei competenti uffici della UE”.