Incentivare i viaggi degli studenti sardi nell’Isola e sensibilizzarli nei confronti del territorio regionale, in vista di una ‘matura’ strutturazione di un prodotto turistico altamente ‘destagionalizzante’ e di un possibile approccio sistematico al mercato nazionale e internazionale. Sono questi gli obbiettivi del progetto di sviluppo del turismo scolastico in Sardegna: i risultati attesi per ora sono stati centrati.
Con quaranta giorni d’anticipo rispetto alla scadenza della presentazione delle domande di ammissione (prevista per il 21 settembre), infatti, l’assessorato regionale del Turismo, a seguito del gran numero di richieste pervenute, ha disposto la chiusura dell’avviso pubblico per l’assegnazione di 130 mila euro destinati alle scuole pubbliche sarde di primo e secondo grado per effettuare educational tour nell’Isola.
Il primo ‘step’ del progetto di sviluppo del turismo scolastico ha raggiunto gli effetti desiderati: circa 70 gruppi di studenti di vari istituti isolani usufruiranno del contenuto ma significativo contributo di mille euro per ciascun gruppo dai 15 ai 20 alunni (più un accompagnatore) e 2 mila euro per ogni gruppo da 21 a 30 alunni (più due accompagnatori) per organizzare il loro viaggio d’istruzione sul territorio regionale.
L’assessorato informa, inoltre, che nell’eventualità in cui dovessero rendersi disponibili ulteriori fondi per il rifinanziamento del progetto, si procederà ad accogliere le domande pervenute attingendo dall’elenco in ordine d’arrivo. “Avevamo inteso – spiega l’assessore Luigi Crisponi - testare le potenzialità di questo particolare segmento: la risposta dell’utenza e il riscontro dell’iniziativa sono molto confortanti. È un incentivo a proseguire su questa scia ed eventualmente programmare una nuova promozione del prodotto: il turismo scolastico può diventare in breve tempo maturo e in grado di competere nei mercati”.
Gli educational tour si svolgeranno, sempre nell’ottica della destagionalizzazione, da ottobre a dicembre 2012 o ad aprile/maggio 2013 e prevedono almeno due delle seguenti esperienze formative: visita ad aree naturali protette o marine protette o Foreste demaniali (per esempio Parco Asinara e La Maddalena, Porto Conte, Penisola del Sinis, Capo Carbonara, Tavolara, etc.); esperienza attiva (in zone particolari come ‘Su Gorropu’, la Costa verde, lungo il sentiero del ‘Selvaggio blu’, oppure che prevedono la pratica di sport quali la vela, il windsurf, l’equitazione, etc.); visita archeologica/nuragica (per esempio Tiscali o Barumini); corsi tematici (quali laboratori artigiani, cucina tipica, laboratori letterari); visita a centri scientifici/tecnologici (per esempio il Radiotelescopio di San Basilio, il Parco scientifico e tecnologico ‘Polaris’ di Pula oppure di Porto Conte, dighe e impianti idroelettrici, etc.).
“Occorre sensibilizzare le scuole - aggiunge l’esponente della Giunta Cappellacci – verso l’esperienza educativa del viaggio nell’Isola, per la conoscenza diretta delle realtà del territorio e per un possibile futuro coinvolgimento, professionale o imprenditoriale, dei giovani nel panorama dell’economia turistica locale. Il turismo impiega una bassa percentuale di risorse umane sarde, al contrario delle maggiori regioni a vocazione turistica. Senza dimenticare – conclude l’assessore Crisponi – che le presenze dei sardi nelle strutture ricettive classificate dell’Isola registrate nel 2011 sono 967 mila, un dato, in ambito nazionale, inferiore soltanto alle presenze provenienti dalla Lombardia”.