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Revisione spesa: Il governo salva sei tribunali dai tagli

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo al decreto legislativo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie. Lo rende noto il comunicato del Consiglio dei Ministri.

Via libera del Consiglio dei Ministri al provvedimento sulla revisione della geografia giudiziaria. Il testo definitivo prevede che i tribunali soppressi siano 31 anziché‚ i 37 previsti in origine: "salvi" i tribunali nelle zone ad alta intensità di criminalità organizzata. Confermata invece la soppressione di tutte le 220 sedi distaccate di tribunali e di 667 uffici di giudici di pace.
Il decreto di revisione delle circoscrizioni giudiziarie prevede la ridistribuzione sul territorio del personale amministrativo e dei magistrati restanti, "per i quali non sono previsti ne esuberi ne messa in mobilita"' annuncia palazzo Chigi in una nota.

I tribunali 'salvati' dalla soppressione nel Consiglio dei Ministri odierno sono: Caltagirone e Sciacca (in Sicilia); Castrovillari (in cui sarà accorpato il tribunale di Rossano), Lamezia Terme e Paola (in Calabria); e Cassino, al quale sarà accorpata la sezione distaccata di Gaeta (nel Lazio).
Nel ridurre la 'sforbiciata' ai tribunali il governo ha operato seguendo una linea precisa: mantenere "un forte presidio giudiziario nei territori caratterizzati da una significativa presenza della criminalità organizzata".

Perché il governo sul fronte della lotta alle mafie "non intende in alcun modo arretrare, neanche sul piano simbolico". Lo ha spiegato il ministro della Giustizia, Paola Severino, al termine della riunione del Consiglio dei ministri che ha varato in via definitiva il provvedimento di revisione della geografia giudiziaria.

Il Guardasigilli ha spiegato di avere "letto con grande attenzione il parere del Csm, prevalentemente incentrato su aspetti organizzativi, e delle commissioni parlamentari, analizzando tutti i profili emersi. Ho registrato posizioni tra di loro diversificate e, in piena sintonia col Consiglio dei ministri, abbiamo deciso di valorizzare quella che risulta essere invece una comune linea direttrice: il mantenimento di un forte presidio giudiziario nei territori caratterizzati da una significativa presenza della criminalità organizzata".

"Avevo più volte espresso - ha aggiunto Severino - la mia apertura ad approfondimenti su questo punto: le audizioni parlamentari dei procuratori distrettuali, le indicazioni sia pure generali espresse dal Csm nel proprio parere, le richieste delle commissioni Giustizia di Camera e Senato hanno segnalato la preoccupazione che la soppressione di tribunali in quelle aree potesse comportare rischi sul fronte della lotta alle mafie. Un terreno questo - ha sottolineato - su cui il Governo non intende in alcun modo arretrare, neanche sul piano simbolico".

"La mancata conferma del tribunale di Lucera, pure auspicata dai due rami del Parlamento, apre un preoccupante vuoto nella lotta alla pericolosissima mafia garganica". Lo afferma in una nota Francesco Paolo Sisto, deputato pugliese, componente della commissione Giustizia alla Camera.

"Lucera - prosegue - ha tutti i requisiti, anche di estensione territoriale, per mantenere alto il livello di contrasto alla criminalità organizzata, come osservato da Senato e Camera, e giustamente accaduto per altri tribunali: la differenza fra mafie di serie A e presunte mafie 'secondarie', non convince affatto.

Il momento del Paese impone il ridimensionamento, ragionato, delle spese, non la dismissione di importanti presidii per la garanzia quotidiana della legalità. Il tutto ancora aggravato dal mancato rispetto, da parte di un organo esecutivo, della volontà congiunta del Parlamento. La battaglia  nonostante la scelta del governo tecnico deve continuare, perché alla fine possa e debba essere solo la politica che rappresenta il territorio a decidere al meglio per i cittadini".

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