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Nessun collegamento fra l’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Sassari sui malati di Alzheimer e la nuova Residenza Sanitaria Assistenziale che si realizzerà a Sorso

L’Amministrazione comunale di Sorso intende precisare la propria posizione riguardo all’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Sassari sulle cure ai malati di Alzheimer.

Per doverosa informazione elenchiamo di seguito lo svolgersi dei fatti, da cui si evince che non esiste nessun collegamento diretto fra l’inchiesta condotta dalla Procura di Sassari, l’Amministrazione comunale di Sorso e la creazione a Sorso di una Residenza Sanitaria Assistenziale, così come invece insinuato da alcuni organi di stampa.

Il capoluogo della Romangia è stato individuato con deliberazione della Giunta Regionale n°42/3 del 20/10/2011, come destinatario di un finanziamento di 5,9 milioni di euro per la realizzazione di una Residenza Sanitaria Assistenziale con nucleo Hospice / Casa della Salute.

La scelta di Sorso come beneficiario del progetto, approvata dal Comitato di Sorveglianza, visto il pieno rispetto dei requisiti di efficacia, efficienza, utilità e sostenibilità, è stata compiuta in considerazione del fatto che si tratta di un Comune di 15.000 abitanti su cui gravita un bacino di utenza quantificabile in oltre 100.000 persone quale possibile destinatario delle prestazioni socio-sanitarie erogabili dal centro polifunzionale in questione.
Inoltre il Comune di Sorso aveva già predisposto un progetto dell’opera, e questo ha convinto la Giunta Regionale, vista l’evidente riduzione dei tempi di intervento e il sicuro rispetto del termine ultimo di ammissibilità della spesa, prevista per l’anno 2015.

Con deliberazione della Giunta Comunale n. 80 del 27/11/2003 il Comune aveva messo a disposizione della ASL i terreni per la realizzazione di una RSA, per la quale era stato già individuato un finanziamento.

Nel 2007 la Giunta regionale guidata da Renato Soru aveva deciso di confermare la volontà di realizzare una struttura sanitaria a Sorso, rimodulandolo l’intervento, ma non riuscendo a realizzarlo.

Il provvedimento della Giunta regionale presieduta dal governatore Cappellacci, adeguatamente sostenuto dall’attività politica dell’On.le Peru, che ha lavorato incisivamente e costantemente per la realizzazione di tale progetto, ha quindi trovato nel Comune di Sorso l’ideale candidato alla spendita di questi denari. Ciò per ragioni oggettive, trasparenti e riscontrabili da chiunque: un terreno già espropriato e finalizzato a questa destinazione d’uso, un progetto già pronto che ha consentito un notevole risparmio di tempo, un Comune di grandi dimensioni con un bacino d’utenza fra i maggiori dell’isola (in grado di soddisfare una popolazione di oltre 100.000 abitanti), che grazie alla sua posizione strategica nel nord ovest della Sardegna consente di alleggerire il polo sanitario del capoluogo di provincia da un numero sempre maggiore di lungodegenti.

Si ritiene quindi difficile collegare un’inchiesta del 2012 con un finanziamento che affonda le sue radici nel lontano 2003, anche in considerazione del fatto che la finalità di questa Residenza sanitaria Assistenziale con nucleo Hospice / Casa della Salute, è già stata individuata in modo specifico ben prima che l’’inchiesta succitata avesse inizio, e non prevede in alcun passaggio che siano ospitati nella struttura malati di Alzheimer.

Per quanto riguarda questa Amministrazione, risulta inoltre sterile la polemica, ipotizzata su alcuni organi di stampa, tra i centri del nord ovest della Sardegna, per il semplice fatto che una struttura di questo tipo ha una valenza sovracomunale e di servizio per tutto il territorio.

Ancor più semplice è spiegare che su 25,6 milioni previsti in delibera 5,9 siano destinati a Sorso: in quasi tutti gli altri finanziamenti previsti dal provvedimento, si tratta di completamento di opere, nel caso di Sorso invece la struttura andrà realizzata ex novo. Com