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Bessude tra muralismo, volontariato e protesta civile: nove artisti all’opera sulle pareti del paese. Il tema? L’opposizione contro la probabile scomparsa dei piccoli Comuni

Tagli ai piccoli Comuni? Annunciata sparizione dei municipi con pochissimi abitanti? Bessude non ci sta. E si ribella al diktat statale con l’arte, perché il risparmio a tutti i costi rischia di annientare in un colpo solo le amministrazioni che spesso, in una terra come la Sardegna, sono gli unici presidi istituzionali. Il paese si prepara dunque a lanciare il suo grido di dolore che sarà dipinto sui muri da due gruppi di artisti, uno dei quali coinvolgerà i bambini del centro del Meilogu e i volontari dello Sci, il Servizio civile internazionale.

L’iniziativa fa parte dell’Agosto in festa di Bessude: un mese di musica, mostre e degustazioni di cibi genuini e tradizionali. Dopo l’inaugurazione (avvenuta il quattro) delle due esposizioni visitabili a Sa domo de sas damas, mercoledì otto agosto prenderà il via la rassegna di muralismo. Nove artisti, divisi in due gruppi, coloreranno diverse pareti del paese. Una squadra diretta dall’artista di Sassari Vincenzo Ganadu coinvolgerà direttamente i bambini e i volontari dello Sci, il Servizio civile internazionale. Lo Sci – movimento laico di volontariato presente in 43 paesi che da novanta anni promuove attività sui temi della pace e del disarmo, dell'obiezione di coscienza, dei diritti umani e della solidarietà internazionale – era già stato in paese nel 1993 e nel 1994 per realizzare alcuni murales. I ragazzi, che arriveranno il dieci da tutte le parti del mondo, seguiranno un corso di tecnica pittorica tenuto da Vincenzo Ganadu e dopo la selezione dei bozzetti daranno vita a un nuovo disegno.

Ganadu coinvolgerà anche i bambini del paese, che potranno sbizzarrirsi con i pennelli e la tinta. L’artista di Sassari, insieme a Ruben Mureddu, l’artista di Bessude Martina Cara e il gruppo formato da Mario Gaspa, Franco Farina, Aline Spada, Lina Mannu, Silvano Caria realizzeranno poi altri murales. Tutti con una matrice di ribellione che il sindaco Giuseppe Sechi ha sintetizzato così: «I piccoli Comuni vogliono continuare ad esistere, certo magari con un numero limitato di assessori e consiglieri, ma non possono essere cancellati».

Spazio alla protesta silenziosa della pietra, ma senza dimenticare il significato dell’amicizia, della diversità culturale e dell’aiuto verso il prossimo che trasmetteranno i volontari dello Sci. «È un gemellaggio globale – ha detto Vincenzo Ganadu – quindi pensavo a un tocco di colore, di gioia e di felicità internazionale; a prescindere dalla tematica, che è molto attuale, è importante l’unione con persone di diverse parti del mondo». Ad ogni modo, ha precisato Ganadu, l’idea di una ribellione veicolata dall’arte è attuale e necessaria: «Serve una presa di coscienza che ci aiuti a riflettere, anche attraverso la realizzazione di opere di denuncia sociale». Com