Questa mattina gli investigatori del Comando provinciale dei carabinieri di Sassari, guidati dal comandante, col. Francesco Atzeni e il comandante del Reparto operativo provinciale, Ten. Col. Gabriele Stifanelli, hanno messo fine ad una orribile vicenda che ha riguardato dei malati da parte di alcuni medici ed infermieri. Inoltre, un insospettabile consigliere regionale del Pdl è finito anche egli in manette perché accusato insieme agli altri, di gravi reati, che se confermati in terzo grado dovrebbero lasciarli per sempre in galera per le colpe di cui si sarebbero macchianti secondo quanto accertato dagli inquirenti.
Quindi all'alba di questa mattina, i carabinieri del Comando Provinciale di Sassari hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone ed a 5 decreti di perquisizione a carico di altri indagati, tutti ritenuti responsabili dei reati, a vario titolo contestati, di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed ai maltrattamenti in danno di disabili mentali, sequestro di persona, lesioni personali.
Il provvedimento è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Sassari, Carla Altieri, su richiesta della Procura della Repubblica (P.M. Michele Incani) ed ha riguardato, quindi, Giuseppe Dore, 43 anni di Ittiri, medico neurologo, Marinella D'Onofrio, 52 anni di Sassari, medico neurologo. Salvatore Fadda, 43 anni di Ittiri, collaboratore di Dore, Maria Giuseppa Irde, 46 anni di Bonorva, collaboratrice di Dore e Ornella Bombardieri, 62 anni di Roma, familiare di un paziente che sono stati rinchiusi subito nel carcere sassarese di San Sebastiano.
Invece agli arresti domiciliari sono stati mesi Massimo Lai, 47 anni di Olbia, medico neurologo. Gianfranco Dettori, 33 anni di Sennori, medico neurologo, Stefania Serra, 37 anni di Sassari, familiare di un paziente Antonello Peru, 48 anni di Sorso, consigliere regionale, Andrea Di Carlo, 35 anni di Grotta Ferrata (RM), familiare di un paziente, Carolina Greco, 35 anni di Senigallia (AN), familiare di un paziente, Verusca Panara, 40 anni di Bucchianico (CH), familiare di un paziente. Cosimo Sarra, 68 anni di Dolianova, familiare di un paziente, Alfonso Di Stavolo, 47 anni di Roma, assistente di un paziente, Federico Belli, 64 anni di Tortoreto (TE), familiare di un paziente.
Le indagini, avviate nello scorso aprile dopo aver appreso che ad Ittiri alcuni malati affetti da patologie neurodegenerative venivano picchiati, sono state condotte dal Nucleo Investigativo Provinciale e dal Nucleo Operativo della Compagnia di Alghero, con la collaborazione della Stazione di Ittiri. I fatti accertati partono dall'aprile 2011.
Gli indagati sono accusati di aver costituito un'organizzazione - la Aion-Onlus (Associazione Italiana Operativa Neuropsichiatrica) - a scopo di lucro, traendo profitti dalle pseudo visite specialistiche e prestazioni professionali, dalle donazioni dei familiari dei pazienti, dalle vendite delle pubblicazioni della società editrice "Saturno" dagli stessi condotta, nonché dai contributi della Regione Sardegna per progetti di collaborazione con l'ASL (non ancora percepiti) e dalla concessione in comodato gratuito di un'ala dell'ospedale "Alivesi" di Ittiri.
In realtà, sotto la copertura formale dell'associazione, Dore e d'Onofrio avevano concepito un "protocollo terapeutico", la psiconeuroanalisi, divulgato a livello nazionale dai loro colleghi, che, sostenuto come efficace terapia contro il morbo di Alzheimer e in genere contro tutte le forme di demenza, si concretizzava in gravissime violenze fisiche e psicologiche nei confronti dei pazienti (documentate dai carabinieri con audio e video intercettazioni).
Allo scopo erano stati creati due siti web (www.psiconeuroanalisi.it e www.lafinedellademenzadialzheimer.blogspot.com dove gli stessi ideatori sotto pseudonimi inserivano post riguardanti falsi casi di guarigione), ed era stato pubblicato a cura dello stesso Dore il libro dal titolo "Psiconeuroanalisi dell'istero-demenza", che i familiari dei pazienti erano costretti a comprare (35 euro).
L'esponente politico del Pdl Peru, da a parte sua si era adoperato per far stipulare una convenzione tra l'Asl di Sassari e l'Aion (di cui alla delibera 912 del 7.12.2011) per la concessione di alcuni vani dell'ospedale "Alivesi" di Ittiri, con impegno per futuri progetti di collaborazione, e per la stesura da parte della stessa ASL di un bando per la ricerca scientifica, con particolari requisiti (dagli stessi indagati definito "blindato"), in modo che potesse risultare vincitrice unicamente l'AION. Sempre PERU aveva ottenuto in due giorni la registrazione dell'Aion nell'albo delle associazioni di volontariato, a fronte dei 5/6 mesi necessari per le verifiche.
Alla base del pensiero di Dore, giudicato da un esperto "una miscela di nozioni di neurologia, anatomia, psicologia (alcune grossolanamente sbagliate), esoterismo ed astrologia" (come riscontrabile nel suo libro, dove ovviamente non si rinviene traccia delle "metodiche" applicate) vi è la convinzione che, nel cervello del malato di mente, l'emisfero affettivo ha preso il sopravvento su quello logico. L'innovativa cura doveva servire a capovolgere questa situazione.
La "nuova terapia", priva di validazione scientifica, era impartita da Dore ed applicata dai suoi più stretti collaboratori (nessuno dei quali abilitato alle pratiche mediche), nonché dai familiari consenzienti dei pazienti, convinti della sua validità ed efficacia. Le metodiche consistevano, previa sospensione di ogni trattamento farmacologico, nella sottoposizione dei malati a percosse e torture (strizzamento dei capezzoli dell'uomo, privazione del pasto, perdita del sonno per l'intera notte, stare seduti sul water per lunghissimo tempo, legatura di mani e piedi, pressioni su testicoli e inguine, spruzzo di acqua gelida sul volto), che erano tanto più violente, come vere e proprie condotte punitive, quanto più i poveretti non riuscivano a svolgere esercizi di memoria o di movimento delle dita delle mani. Altra "pratica" era l'ascolto forzoso in cuffia per diverse ore al giorno, delle lezioni registrate di Dore, nell'assunto che la sua voce avesse "proprietà terapeutiche". Era previsto, infine, che i famigliari e gli assistenti trattassero i pazienti con assoluta freddezza, creando negli stessi un grave senso di angoscia poiché proprio chi è a loro più vicino costituisce l'unico punto di riferimento.
Tra novembre 2011 e gennaio 2012, a causa delle percosse due pazienti sono stati condotti al pronto soccorso di Sassari, per le gravi lesioni riportate, denunciate dai familiari come accidentali (in entrambi i casi la D'Onofrio si era precipitata in ospedale per verificare che tutto procedesse regolarmente).
Allo stato delle indagini, sono stati censiti circa 30 pazienti sottoposti alla "psiconeuroanalisi".
Da evidenziare, infine, che lo scorso 4 giugno erano stati arrestati in flagranza di reato, per sequestro di persona, lesioni personali gravi e maltrattamenti, Cosimo Sarra, presente nell'odierna ordinanza e la romena Maria Trusca, 53 anni, i quali, nell'assistere una paziente, l'avevano costretta a gravi vessazioni fisiche e psicologiche.