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Tre arresti da parte degli agenti della Squadra Mobile di Cagliari per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.

Gli agenti della Squadra Mobile di Cagliari hanno arrestato, Marco Pisano, di 30 anni, con precedenti penali, già agli arresti domiciliari, Claudio Giovanni Teodini, di 25 anni, con precedenti specifici  e Vincenzo Teodini, di 55 anni, tutti di Cagliari.

I tre sono ritenuti responsabili del reato di detenzione, in concorso tra loro, di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio (grammi 217,09 netti di cocaina, grammi 48,10 netti di eroina, grammi 231,8 netti di hascisc e grammi 248,9 netti di marijuana). Inoltre, uno di loro. Il Pisano, già sottoposto agli arresti domiciliari, è anche indagato per il reato di lesioni e resistenza e a P.U. per aver cercato di impedire lo svolgimento dell’ atto di p.g.

Dopo numerose segnalazioni di alcuni residenti della zona, stanchi del continuo via vai di tossicodipendenti e spacciatori, della presenza di alcuni “boss” prepotenti e che gestiscono patrimoni lontani anni luce dal contesto sociale delle case popolari e del verificarsi degli ultimi episodi di violenza, nei giorni gli investigatori della Mobile cagliaritana hanno predisposto mirate attività investigative nei confronti del noto pregiudicato, agli arresti domiciliari, abitante al primo piano di via Ardenne. Infatti, a Pisano già il 20 aprile scorso gli era stata sequestrata dal personale della Squadra Mobile 24.890 euro, in banconote di vario taglio, ritenuta provento di attività illecita ed altri strumenti e oggetti tipici che facevano ritenere che lo stesso gestisse un fiorente traffico di droga (bilancini di precisione, apparecchiature per confezionamento di sottovuoto, ritagli di cellophane).
Gli investigatori della Mobile, perfettamente a conoscenza del panorama delinquenziale del quartiere, dove, il 30 giugno scorso, hanno portato a termine altra brillante operazione, a carico dell’organizzazione capeggiata dal noto Fabio Podda, hanno quindi indirizzato le attenzioni al complice e “custode” del Pisano, anche lui pregiudicato, Claudio Giovanni Teodini, che ogni pomeriggio, da una certa ora, cominciava ad effettuare movimenti sospetti nello stesso quartiere di S. Michele. Il giovane è stato notato mentre girovagava in via Podgora ed in via Ardenne e poi si recava, a bordo del suo scooter di colore rosso, quasi sempre allo stesso orario, prima presso l’abitazione del padre Vincenzo, al piano terra della vicina via Monte Grappa 31 e, dopo essersi intrattenuto per alcuni minuti, si spostava poi in via Ardenne dove entrava nello stabile abitato dal Pisano. I servizi sono stati quindi ripetuti, negli ultimi giorni e nel precisamente nel pomeriggio di ieri, è stato predisposto un ulteriore servizio di appostamento, mirato all’osservazione dei diversi obiettivi, che consentiva di notare, dopo le 19.30, che il Teodini usciva dalla casa del padre, presente all’interno, dopo alcuni minuti e poi si dirigeva direttamente in via Ardenne 4, seguito ininterrottamente dagli operatori, per fare ingresso nell’androne dello stabile del civico 4. Qui gli agenti hanno quindi fatto irruzione nell’appartamento abitato dal Pisano. La sua porta era blindata e le adiacenze dell’abitazione erano sorvegliate da un sistema di telecamere che permetteva all’uomo, mediante un monitor installato nel soggiorno, di tenere sotto costante controllo gli accessi allo stabile.

In seguiti, i poliziotti, dopo essere entrati nell’appartamento vi hanno trovato dentro Teodini e del Pisano di un terzo giovane, a carico del quale non sono stati raccolti elementi utili che dimostrassero un suo coinvolgimento, nel salone. Il Pisano si poi scagliato prima contro un operatore, che nel frattempo era entrato nell’appartamento, e poi verso un secondo che era stato posto a copertura di una finestra, dall’esterno, causandogli lievi lesioni.

La perquisizione del domicilio, ha infine permesso di rinvenire, confezionata in appositi involucri sigillati con della plastica trasparente e sottovuoto, nel tubo di scarico del water, 26 dosi di cocaina  per un peso netto complessivo di grammi 12,2, una confezione sottovuoto in cellophane trasparente contenente cocaina per un peso netto complessivo di grammi 42,3, una confezione sottovuoto in cellophane contenente cocaina per un peso netto complessivo di grammi 08,1, un mezzo di ovulo di  cocaina  per un peso netto complessivo di grammi 07,94; un mezzo ovulo di cocaina per un peso netto di 11,46 gr. e una bustina trasparente di cocaina per un peso netto  di 03,66 gr. una bustina termosaldata celeste con all’interno cocaina per un peso netto di 04,50 gr. una bustina termosaldata di colore bianca e celeste con all’interno cocaina per un peso netto di 0,56 gr. una bustina termosaldata con all’interno hashish per un peso netto di 03,84 gr. un ovulo di hashish, avvolto nel cellophane, per un peso netto 09,44 gr. una confezione sottovuoto in cellophane con all’interno frammenti di hashish per un peso netto di grammi 11,70 gr. e due confezioni sottovuoto in cellophane con all’interno frammenti di hashish per un peso netto di 116 grammi.

Inoltre, sono stati trovati materiali utili al taglio, confezionamento, pesatura e suddivisione in dosi (macchina per sottovuoto con relativi rotoli di plastica, un bilancino di precisione, un frullatore con tracce di sostanza marrone alla base, varie buste in plastica celeste dello stesso tipo con cui alcune dosi di droga erano sigillate).

In casa di Vincenzo Teodini invece, sono stati trovati, all’interno dell’abitazione che ha permesso di rinvenire altro stupefacente che era custodito sotto il letto matrimoniale. Infatti, sono stati trovati e sequestrati 2 ovuli contenenti cocaina rispettivamente per gr. 19,97 e gr. 19,80 netti, 2 pietre di cocaina per gr. 86,60 netti, 2 pietre di  eroina  per gr. 48,10 netti, 1 busta in cellophane trasparente, termosaldata sottovuoto, con all’interno un panetto di hascisc per gr. 91,20 netti e una busta in cellophane trasparente, termosaldata sottovuoto, con all’interno un ovulo di hascisc per gr. 9,40. 

Alla luce dei rinvenimenti e delle attività svolte i tre sono stati perciò dichiarati in arresto e poi rinchiusi nella Casa Circondariale  Cagliari “Buoncammino” .