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Piazza Affari vola, Ftse Mib al 6%: gli acquisti sui bancari mettono le ali a Milano e Madrid

Chiusura in grande stile per Piazza Affari, la migliore d'Europa, con il Ftse Mib in crescita del 6,34% a 14.124 punti, tra scambi brillanti per 2,4 miliardi di euro di controvalore, sul livello di quelli della vigilia. Il listino milanese ha recuperato in un solo giorno 20,26 miliardi di euro, dopo averne bruciati oltre il giorno prima, favorito dalle banche e dall'ottimismo generale dopo il rialzo degli occupati negli Usa, che ha fatto guadagnare il 2% anche a Wall Street. Sugli scudi Intesa Sanpaolo, Unicredit e Mediolanum, mentre in campo assicurativo ha corso Generali, favorita da diversi report di analisti. Bene anche Finmeccanica, Eni e Fiat, in un paniere privo di segni meno, con il titolo peggiore, Ferragamo, in crescita di oltre un punto percentuale.

 Bene i due colossi bancari nel giorno dei dati trimestrali. Intesa Sanpaolo ha guadagnato il 12,58%, riportandosi sopra quota 1 euro, Unicredit l'8,39% a 2,79 euro e Generali l'8,74%, favorita da alcuni report che hanno sottolineato il potenziale del gruppo sotto la guida del nuovo ad Mario Greco. Sugli scudi Mediolanum (+16,01%), favorita dal rialzo del prezzo obiettivo da parte di Banca Imi.

 Non è passato inosservato il balzo di Eni (+6,97%), spinta dalle quotazioni del greggio in rialzo su tutti i fronti, di Finmeccanica (+7,93%) e di Fiat (+6,52%), in ripresa dopo lo scivolone della vigilia.

In assenza di segni meno, con Ferragamo (+1,13%) fanalino di coda del Ftse Mib, si segnala la scarsa intonazione di Unipol (+0,32%), Fonsai (+1,8%) e Premafin (+1,09%) rispetto all'andamento generale del listino. Ha fatto meglio invece Milano Assicurazioni (+4,53%).

Gli investitori, dopo una lettura più attenta delle parole pronunciate ieri dal presidente della Bce Mario draghi al termine del consiglio direttivo dell'Eurotower, hanno vinto la paura.

I mercati non si sono lasciati impressionare dalla 'pagella' del Fondo monetario internazionale che ha affermato: "Nonostante i progressi di fronte alle difficoltà, l'impressione e' che non si sia fatto abbastanza per fermare l'ampliamento dello stress e per attenuare le conseguenze del circolo conti-crescita-settore bancario".

Insomma le borse hanno ritrovato fiducia e recuperano parte del terreno perso dopo le dichiarazioni di Draghi, che ieri non ha fornito i dettagli delle misure che la Banca intende adottare per fronteggiare la crisi del debito, come si aspettavano gli investitori, ma ha confermato che l'Istituto è comunque pronto a comprare titoli degli stati. Anche lo spread sta calando. Il differenziale tra titoli di stato decennali italiani e tedeschi è a quota 465 punti base contro i 515 dell'apertura. Il rendimento è sceso al 6,06%. Cala anche lo spread tra Bonos e Bund che scivola a 548 punti, ai minimi di seduta, con il rendimento sotto il 7%.

Partenza in rialzo anche per Wall Street sulla scia dell'aumento superiore al previsto degli occupati registrato negli Stati Uniti a luglio.
Intanto il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, ha aperto alla possibilità di chiedere un piano ai aiuti economici alla Ue. "Faro', come sempre, ciò che ritengo sia nel miglior interesse del popolo spagnolo", ha detto Rajoy. Si tratta di un cambio di rotta per Madrid, in quanto l'esecutivo nelle settimane scorse aveva più volte assicurato di non aver bisogno di un salvataggio tout-court come quelli concessi a Portogallo, Grecia e Irlanda.