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Carceri: Sdr, detenuto Buoncammino ottiene protesi dopo 4 anni peripezie

“Oltre 4 anni di peripezie amministrativo-sanitarie per ottenere la protesi che gli consentirà nuovamente di camminare. Una vicenda, iniziata nel gennaio 2008, che testimonia, ancora una volta, le difficoltà per un cittadino di vedersi riconosciuti i propri diritti”. Lo sostiene l’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, con riferimento al caso di R.U., 61 anni il prossimo 20 agosto, attualmente in espiazione pena nel carcere di Buoncammino che “finalmente ha ottenuto una protesi temporanea di gamba e le relative scarpe ortopediche dopo un’attesa infinita”.

“L’uomo – sottolinea l’associazione – aveva subito l’amputazione di un arto in seguito a gravi problemi di circolazione. Immediatamente dopo l’intervento aveva presentato la domanda di invalidità civile. Dopo la verifica della Commissione Medica incaricata di eseguire l’accertamento aveva ottenuto ovviamente l’attestazione della perdita della gamba. Contestualmente aveva inoltrato la richiesta per ottenere la protesi”.

 “La documentazione tuttavia non è andata subito a buon fine e in seguito alla carcerazione se ne sono perse le tracce in quanto nel frattempo – evidenzia SDR – è cambiato il Comune di riferimento e quindi la ASL. R.U. tuttavia non si è perso d’animo e ha continuato a insistere per ottenere quanto gli era dovuto. Le sue condizioni di salute peraltro sono nel frattempo peggiorate e l’immobilità rendeva sempre più difficile la funzionalità dell’altro arto. La disponibilità delle stampelle e la fisioterapia a cui è stato sottoposto nell’Infermeria di Buoncammino, grazie alla sensibilità dei Medici, hanno limitato i danni”.

L’uomo che adesso dovrà esercitarsi nell’uso della protesi ha voluto ringraziare quanti si sono prodigati per aiutarlo ad avere giustizia ma, incontrando i volontari di SDR, non ha potuto reprimere una profonda amarezza.

“Ho finalmente ottenuto – ha detto R.U. – ciò che mi spetta solo dopo quasi cinque anni di attesa. In questo lungo periodo la mia vita è cambiata e il ritardo nella disponibilità della protesi ha inciso negativamente sulla qualità della mia vita. L’handicap motorio ha avuto ripercussioni non solo sulla impossibilità di essere autonomo ma anche sull’efficienza dell’altra gamba e sull’assetto complessivo del sistema osteoarticolare”.  Com