"Per noi la candidatura" alla premiership "è contendibile, non intendiamo bloccare nessuno". Lo ha detto il leader del Pd Pier Luigi Bersani a Rai News, rispondendo alla domanda su una possibile candidatura del sindaco di Firenze Matteo Renzi. "Sono contento - ha aggiunto il leader del Pd - che Vendola abbia detto che vuole partecipare". Per Bersani anche se "lo statuto del Pd prevede che il candidato alla premiership sia il segretario del partito", devono essere un processo partecipativo.
Poi Bersani ha detto: "Non possiedo nessuno, quindi non faccio regali", commentando il titolo di Libero secondo cui oggi il Pd, facendo il patto con Sel, ha regalato Casini al centrodestra.
Il centrosinistra, ha spiegato Bersani, "non può essere settario, chiuso, autosufficiente dentro la crisi più lunga e più grave che abbiamo dal dopoguerra ad oggi. Non si tratta di fare matrimoni ma di dire su cosa si è d'accordo. Ad esempio la prima riforma della prossima legislatura è dire ai bambini figli di immigrati che sono italiani. Chi ci sta? Berlusconi, la Lega, Grillo non ci stanno. Casini ci sta".
Parlando della legge elettorale, Bersani ha tenuto a chiarire: "Noi abbiamo un progetto di legge sul doppio turno, ma non abbiamo la maggioranza in Parlamento. Non la vogliono". Ed ha spiegato: "Pensiamo a un premio di maggioranza. Non vogliamo una coalizione che sia una ammucchiata come il 'porcellum', che noi non vogliamo tenere e faremo di tutto perché sia così, ma vogliamo liste collegate che superino il 5%", ha detto Bersani
"Non ci piacciono le preferenze, perché quando poi i cittadini vedono 'vota Bersani o Pincopallino' che hanno speso miliardi, i cittadini si arrabbiano. I cittadini devono scegliere i parlamentari nella dimensione territoriale". "Serve una soglia di sbarramento", sottolinea il leader del Pd.
Bersani parlano della politica estera ha poi sottolineato: "Orami siamo abituati ad un'Europa che non mette mai una parola decisiva in giornate decisive. Mi auguro che domani la Bce decida in piena autonomia. La Bce non è sotto dittatura della Bundesbank ed ha il compito di difendere l'euro. E' l'euro che è sotto attacco, a partire da paesi periferici tra cui purtroppo ci siamo anche noi e che vengono usati come leva per abbattere il carro dell'euro
Sulla Fiat, infine, il leader del Pd ha sottolineato: "Direi sommessamente al governo di chiamare la Fiat per farsi dire cosa vogliono fare". Ed ha aggiunto: "E' un anno che non lo dice e credo che i lavoratori sappiano benissimo che c'è bisogno di dare spazio anche ad altri investitori. Se Fiat non ce la fa vediamo come aprire una discussione più larga" aggiunge Bersani.