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Monti: noi e l’Europa siamo alla fine del tunnel

"Noi e il resto d'Europa ci stiamo avvicinando alla fine del tunnel". Così il Presidente del Consiglio, Mario Monti, intervenendo a Radio Anch'io su Radio1, prima di partire per un tour europeo che lo porterà subito a Parigi, poi a Helsinki e Madrid. "la fine del tunnel - ha detto - sta incominciando a illuminarsi e l'europa si sta avvicinando alla fine del tunnel".

Il premier fa il punto della situazione. "La fine del tunnel sta cominciando a illuminarsi, questa è una delle due cose che stanno succedendo. E noi e il resto d'Europa ci stiamo avvicinando alla fine del tunnel". Così Monti ricorda che "sono molto importanti le decisioni che abbiamo preso, a 17 e a 27, nel Consiglio europeo del 28 e 29 giugno".

Ci sono voluti un giorno e una notte, ricorda, ma quelle decisioni si sono rivelate "proficue e adesso ne stiamo vedendo le conseguenze in termini di maggiori disponibilità sia delle istituzioni europee sia dei singoli governi, compresi quello tedesco e quelli del Nord, credo, a fare tutti la loro parte oltre che ciascuno i compirti a casa".

 Il presidente del Consiglio Mario Monti parte per il suo 'tour in Europa' con l'obiettivo di "mettere in sicurezza l'euro e dare un deciso impulso alla crescita europea". Sarà questo, ha detto a Radio Anch'io, l'obiettivo degli incontri che inizieranno oggi con la visita al presidente francese Francoise Hollande.

"La chiave di volta" per mettere in sicurezza l'euro è "quella di spingere tutti all'attuazione senza ritardi e senza ritorni indietro delle decisioni prese a fine giugno a Bruxelles".

"E' molto importante che tutti in Europa ci impegniamo a far sì che l'euro non sia fattore di disintegrazione", ha detto  Monti.

"Un paese come la Finlandia ha fatto progressi estremamente rilevanti in questi anni e desidero che i finlandesi si rendano conto di quello che, sotto altri soli, anche l'Italia ha fatto in questi mesi", dice Monti parlando della tappa che avrà in Finlandia con cui cercherà di aprire "un discorso tra amici che si rispettano e che rispettano il modo in cui ciascun paese vede l'integrazione europea. Non chiedo solidarietà ma credo che ciascuno debba vedere il problema con una visione illuminata. Cerchero' - ha concluso - di far capire che le decisioni prese a giugno sono nell'interesse di tutti".

"Lo scenario peggiore, quello che voglio esorcizzare, sarebbe quello di elezioni alla scadenza naturale, e quindi non anticipate, ma a cui si arrivasse senza una riforma elettorale e in un clima di disordinata rissa tra i partiti".

Mario Monti, dai microfoni di Radio Anch'io, segue la linea del Colle e avverte che quello "scenario peggiore" sarebbe "una combinazione che darebbe ai cittadini, ahimè, la sensazione, forse fondata, che la politica ha fatto grandi sforzi per sostenere in Parlamento questo governo, che ha preso decisioni impopolari, ma non ha fatto i compiti in casa propria riformando se stessa. E i mercati internazionali - rileva - sarebbero legittimati a nutrire scetticismo su quello che viene dopo questo governo".

Archiviato, e messo in evidenza come rischio da evitare, lo scenario di un voto a scadenza naturale in un clima di rissa tra i partiti e senza riforma elettorale, Mario Monti avanza un suggerimento su quale sarebbe lo scenario migliore, visto dal punto di vista degli elettori e dei mercati.

"Se, continuando nella prova di responsabilità che per lo più è stata data, i partiti, accogliendo il monito forte del Capo dello Stato, facessero presto la riforma elettorale, si accingessero a mettere a fuoco i loro programmi e a rendere esplicito in che senso vogliono attenersi a una continuazione di una linea europea, di disciplina e di riforme strutturasi, o invece divaricare rispetto a questa linea, tutti questi sarebbero elementi utili per i mercati e per i cittadini italiani", dice il presidente del Consiglio. Se è vero che gli esami non finiscono mai, s'immagini se possono finire i compiti...". Così Mario Monti ha risposto a Radio Anch'io su Radio1 al conduttore che gli ha chiesto se con il decreto spending review si possono considerare conclusi i 'compiti a casa' richiesti dalle istituzioni europee all'Italia.

 "Questa spending review - ha aggiunto il presidente del Consiglio - non è una manovra, non sono tagli lineari fatti in modo cieco, il Governo ha fatto un'analisi di dettaglio con il lavoro del commissario straordinario Enrico Bondi. Sono state evidenziate grandi differenze nei costi sostenuti da singole amministrazioni per l'acquisto degli stessi prodotti e quindi si sono potuti identificare gli eccessi di spesa per insufficiente attenzione ai costi".

I tagli previsti dalla spending review "non sono fatti in modo cieco", ha detto il presidente del Consiglio. "Bondi ha fatto un'analisi precisa dei tagli che possono essere fatti perché derivanti da una insufficiente attenzione ai costi", dice Monti facendo l'esempio del costi dei pasti per i degenti in ospedale che può variare anche del 40% tra città anche vicine. "L'obiettivo - ha ribadito - è allineare i costi a quelli più bassi".

"Sto diminuendo coscientemente la mia sensibilità uditiva a questa domanda". Così il presidente del Consiglio Mario Monti risponde, a Radio Anch'io, a chi gli chiede se e con chi intenda scendere in campo in vista delle prossime elezioni.