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La sagra del polpo porta in piazza migliaia di turisti: successo per la nona edizione animata dai balli della “Notte che danza” e dalla musica di “Note d’autore”.

Due giornate nel segno della riscoperta dei sapori della tradizione stintinese e delle produzioni locali della Sardegna, il tutto accompagnato dai balli e dalla musica dei cantanti isolani. Stintinesi e turisti apprezzano e il successo arriva da solo.

Si è chiusa sabato, con una buona risposta di pubblico, la nona edizione della sagra del polpo, organizzata dalla Pro loco di Stintino e patrocinata dagli assessorati comunali al Turismo, guidato da Angelo Schiaffino, e allo Spettacolo.

La manifestazione anche quest’anno si è svolta in due giornate, venerdì 27 e sabato 28 luglio, per consentire ai turisti di godere appieno delle manifestazioni del cartellone stintinese (nel fine settimana infatti di solito sono previsti arrivi e partenze di turisti).

«Siamo soddisfatti dell’iniziativa di quest’anno – ha detto Antonio Scano, presidente della Pro loco al suo ultimo anno di mandato – che dimostra di avere un trend di crescita costante. Una rassegna gastronomica che ci consente di soddisfare i palati dei buongustai più esigenti».

Anche in questa edizione sono stati replicati i numeri dello scorso anno, con oltre mille portate distribuite in piazza dei 45: una porzione abbondante di polpo condito con olio, patate, prezzemolo e olive, quindi un bicchiere di vino bianco, uno di mirto e un papassino.

Le due serate poi sono state animate dai balli e dalla musica. Venerdì 27 luglio a movimentare al piazza è stata “La notte che danza”, spettacolo internazionale di danza latino americana, con i ballerini, ragazzi e bambini, e le coreografie della scuola “Gran ballo new dance”.

Sabato 28 luglio invece sul palco allestito sulla piazza dedicata ai fondatori di Stintino sono saliti i tanti ospiti della nona edizione di “Note d’autore”, la rassegna musicale curata e ideata da Giulio Martinetti, in collaborazione con la Megachip Musica. La manifestazione era dedicata a Giuseppe Gavini, recentemente scomparso in un incidente d’auto. A lui infatti è stata dedicata la poesia letta da Antonello Unida che ha poi replicato con un monologo di Gaber “Sogno in due tempi”. Sempre a Giuseppe Gavini, «che nella rassegna ha sempre creduto, sostenendola», ha detto il presentatore Giulio Martinetti, è andata la canzone d’apertura scritta da Gabriele Masala e cantata dallo stesso Martinetti.

Sul palco poi si sono esibiti Gabriele Masala, la corale “Amici del canto sardo”, i Souls of Diotima, Michele Pieraccini, Giusy Pischedda, Fabrizio Sanna live band, Paolo Bolognesi, Carla Serra e Jordan Era.

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