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Germania: via libera alla Bce per acquisti di bond e borse europee positive, bene l’asta Btp

Quella che si apre è una settimana importante per l'Unione europea. Gli investitori continuano a dimostrare fiducia nell'impegno della Bce a varare iniziative decise a salvaguardia dell'unione monetaria.

Stamane Berlino ha fatto sapere che non vede ragioni per criticare la Bce in relazione ai ventilati nuovi acquisti di bond di Paesi in crisi. "Naturalmente il governo tedesco ha piena fiducia nell'indipendenza d'azione della Bce", ha detto in conferenza stampa Georg Streiter, vice portavoce di Angela Merkel. L'Eurotower adempie ai propri doveri, ha aggiunto.

Per il governo tedesco gli acquisti di titoli di Stato dei Paesi in crisi dell'eurozona da parte della Bce "non sono inammissibili" secondo i trattati europei vigenti. Per questo, ha spiegato oggi una portavoce del ministero delle Finanze in conferenza stampa, non c'è "ne ragione, ne occasione" per un'azione legale presso la corte di giustizia europea. Stamani il ministro per gli Affari europei dell'Assia, il liberale Joerg-Uwe Hahn, aveva minacciato un ricorso alla corte del Lussemburgo contro questa opzione.

 Reagiscono bene le borse europee al nulla osta di Berlino agli acquisti di titoli di paesi in difficoltà da parte della Bce. Milano (+1,9%) e Madrid (+1,8%) sono le meglio intonate seguite da Francoforte (+0,83%) e Parigi (+0,49%), con i futures su Wall Street contrastati (Dow Jones -0,1% e Nasdaq +0,02%) in vista dell'indice manifatturiero della Fed di Dallas. Effetto conti su Air France (+13,66%), mentre tra le banche si segnalano National Bank of Greece (+7,69%) e Intesa (+5,9%).

Lo spread tra i rendimenti di Btp e Bund decennali, che si è mosso questa mattina in un range tra 446 e 470 punti, è in area 460 punti.

Il Tesoro ha venduto 5,48 miliardi di euro di Btp a 5 e 10 anni, contro un target massimo di 5,5 miliardi, con il tasso sul decennale in calo sotto il 6% e una buona domanda. Sulla scadenza a 10 anni il rendimento medio è sceso al 5,96% dal 6,19% di fine giugno e su quella a 5 anni al 5,29% dal 5,84% del mese scorso.

Giovedì la Bce, in occasione della riunione del suo Consiglio direttivo, dovrà indicare come intende intervenire concretamente in difesa della moneta unica. E nel frattempo la Spagna proverà a resistere alle pressioni di quanti vogliono che chieda l'attivazione dello scudo anti-spread dell'Efsf. Mentre il governo greco dovrà convincere i partner che è in grado di rispettare gli impegni presi.

Il premier Monti e la cancelliera tedesca Merkel, nella nota congiunta diffusa dopo il colloquio telefonico svoltosi l'altro ieri, avevano rilanciato la richiesta di dare attuazione "senza alcun ritardo" alle decisioni del vertice Ue di fine giugno (scudo anti-spread, aiuti diretti alle banche e unione bancaria) e si sono dati appuntamento per la seconda metà di agosto, nella capitale tedesca, per un summit bilaterale.

Intanto, nel corso della settimana, Monti continuerà a tessere la sua tela politico-diplomatica volando prima a Parigi per un colloquio con il presidente Francois Hollande e poi a Helsinki, dove vedrà il premier Jyrki Katainen. Per concludere il suo tour giovedì a Madrid dove avrà un incontro con Rajoy.

Oggi  invece approda in Europa il segretario al Tesoro americano Tim Geithner. Latore delle preoccupazioni con cui gli Usa guardano a un eventuale collasso di Eurolandia, Geithner vedrà Schaeuble sull'isola di Sylt, nel Mare del Nord, per convincere il titolare delle Finanze tedesco che la Germania non deve far mancare il suo essenziale sostegno alle forze che vogliono preservare il futuro del'euro. Successivamente Geithner volerà a Francoforte per incontrare Draghi.

Tutto l'Eurogruppo è pronto ad agire di concerto con la Bce per salvare l'euro comprando titoli pubblici dei Paesi in difficoltà attraverso il fondo salva-Stati Efsf. Ad annunciarlo è stato il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker.

Dopo Draghi, Hollande, Monti e Merkel, anche Juncker è quindi sceso in campo perché ormai, ha detto in alcune interviste rilasciate a quotidiani esteri, "siamo a un punto cruciale" e "non c'è più tempo da perdere". In base all'andamento dei mercati, nei prossimi giorni, ha detto ancora il presidente dell'Eurogruppo, saranno decisi "tempi e modalità" degli interventi.

Ma intanto dalla Germania - dove un sondaggio dice che la maggior parte dei tedeschi ritiene che il loro Paese starebbe oggi meglio senza la moneta unica - nuovi siluri sono partiti alla volta della Grecia e della possibilità che Atene resti nell'eurozona.

Il vicecancelliere liberale Philipp Roesler è tornato a esprimere forti dubbi sulla capacità ellenica di rispettare gli impegni presi. Ed anche il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble ha avvertito che non c'è più spazio per nuove concessioni ad Atene.

Posizioni che hanno però scatenato l'ira di Juncker, il quale ha sottolineato che l'uscita della Grecia dall'euro "non fa parte delle ipotesi di lavoro" e che essa avrebbe "enormi ripercussioni negative". Ed ha poi accusato Berlino di piegare gli interessi dell'Ue a ragioni di politica interna: "Perché‚ si permette il lusso di fare continuamente politica interna su questioni che riguardano l'Europa? Perché tratta l'eurozona come una sua filiale?".

In un'intervista pubblicata ieri, Schaeuble ha comunque ricordato ai suoi concittadini che "nessun altro Paese dell'eurozona trae vantaggi dall'euro come la Germania". Ed ha inviato i 'falchi' ortodossi tedeschi, strenui oppositori di qualsiasi iniziativa della Bce a sostegno anche indiretto dei Paesi in difficoltà, a dare "prova di pazienza". Tornando anche a minimizzare l'emergenza spagnola.

Tutto ciò mentre anche in Grecia si apre qualche spiraglio sulla possibilità che le forze di governo trovino un'intesa per varare il nuovo pacchetto di interventi da 11,5 miliardi di euro che la comunità internazionale chiede per dare nuovo ossigeno - con una tranche di aiuti da 31 miliardi - alle finanze pubbliche elleniche. La Troika ha fatto sapere che i suoi funzionari che avrebbero dovuto lasciare Atene alla fine di luglio per poi tornare alla fine di agosto resteranno invece in Grecia per seguire passo dopo passo il lavoro del governo ellenico.

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