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Carceri: Sdr, Comune Cagliari nega residenza a immigrati irregolari

“Rischia di avere gravi ripercussioni la decisione del Comune di Cagliari di non inserire i cittadini privati della libertà senza permesso di soggiorno tra gli iscritti all’anagrafe, così come richiede la Circolare del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria relativamente alla residenza dei detenuti. Senza questo atto amministrativo infatti gli extracomunitari irregolari non avranno garantito il diritto alla salute”.

Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, avendo appreso che “le richieste formulate in tal senso dalla Direzione del Carcere di Buoncammino non hanno ottenuto risposta positiva dagli Uffici dell’amministrazione comunale cagliaritana”.

“Si tratta – sottolinea Caligaris – di un provvedimento che, sebbene determinato dalla normativa vigente in materia di immigrazione clandestina, crea non pochi problemi per l’esercizio del diritto alla salute che, ovviamente, non risponde a canoni giuridici. La problematica è strettamente connessa al passaggio della sanità penitenziaria dal Ministero della Giustizia alle ASL”.

“Per offrire garanzie ai detenuti è indispensabile – sottolinea la presidente di SDR – fornire una risposta univoca al problema. E’ evidente infatti il contrasto tra il diritto costituzionale alla salute e la normativa in materia di clandestini. La questione implica la necessità di un atto formale dell’assessorato regionale della Sanità che deve intervenire, con una specifica circolare, per garantire la fruizione del Servizio Sanitario, indipendentemente dall’inserimento nell’anagrafe, anche agli extracomunitari irregolari. E’ chiaro che se non si interviene con un provvedimento ad hoc si determina una discriminazione. L’alternativa sarebbe l’immediata espulsione al momento dell’arresto del cittadino irregolare”. Com