"Il Governo adotti immediate iniziative per dare una soluzione concreta al problema del mantenimento in vita dello stabilimento Alcoa di Portovesme e per salvaguardare i relativi livelli occupazionali, a cominciare da tutti gli interventi, compresi quelli enunciati in parte espositiva di propria competenza o da sostenere presso l'Unione Europea, che consentano la competitività della produzione dell'alluminio a partire dal contenimento dei costi dell'energia".
Lo chiedono in un ordine del giorno presentato alla Camera il presidente dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro e il deputato e segretario regionale Federico Palomba. “Alcoa si è impegnata a mantenere lo stabilimento in produzione fino al 31 agosto 2012, a fronte della formalizzazione attraverso la presentazione di una «lettera di intenti» da parte di un soggetto industriale”, scrivono Di Pietro e Palomba dopo aver ripercorso le tappe della vertenza Alcoa che coinvolge attualmente oltre 500 lavoratori diretti e 350 indiretti. “Se Alcoa riceverà formale «lettera di intenti» da parte di altro soggetto industriale, la continuità produttiva sarà garantita sino al 31 ottobre 2012, tempo ritenuto sufficiente da Alcoa per iniziare e concludere una trattativa di acquisto dell'impianto".
Dopo aver ribadito la strategicità della produzione dell'alluminio in Sardegna e aver ricordato la possibilità che l'Ue autorizzi la proroga delle tariffe energetiche concorrenziali per altri tre anni in attesa della soluzione strutturale che risolverebbe il problema per 12 anni, Di Pietro e Palomba chiedono al Governo di intervenire immediatamente per salvaguardare la fabbrica di Portovesme e i lavoratori. Com