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Il mare per riscoprire il profondo legame tra padre e figlio

In quell’avventura hanno perso tutto, la loro barca e tutte le testimonianze di quel viaggio che un’onda gigantesca del Pacifico ha spazzato via in pochi secondi. Un viaggio durato 213 giorni che, con un epilogo drammatico, ha rinsaldato il legame tra padre e figlio che si sono riscoperti in una nuova dimensione. Ieri sera in piazza Berlinguer si respirava un’atmosfera di grande partecipazione, di emozione e commozione per il racconto della sfida che Piero Fresi e suo figlio Vittorio intrapresero tra il 2008 e il 2009 a bordo della rossa Onitron I.

Un’occasione per parlare del mare e dei suoi protagonisti concessa, ancora una volta, dal Festival del mare che oggi si avvia a conclusione.
A esporre quelle vicende, raccontate anche dai media che tra il 2008 e il 2009 seguirono il viaggio dei due sassaresi intenzionati a doppiare i capi di Buona Speranza in Africa, di Leeuwin, in Australia, e di Horn, nell’America latina, ieri sera c’era Vittorio Fresi.

Con lui, per presentare il libro che narra proprio di quel viaggio, Il sogno spezzato. Padre e figlio sulla rotta dei clipper, (di Vittorio Fresi, edito da Nutrimenti), c’erano il senatore Antonello Cabras in veste di velista; il capitano di Fregata Fabio Poletto, direttore della Scuola sottufficiali della Marina Militare alla Maddalena, il professor Mario Dossoni, docente di Sociologia dell’ambiente e del territorio all’Università di Pavia.

«Un libro che scorre – ha detto il giornalista e docente all’Università di Sassari Rosario Cecaro che ha coordinato l’incontro – perché è scritto bene. E la lettura e gli argomenti catturano il lettore, spinto a proseguire per scoprire come si sviluppano gli eventi». Un libro nel quale si “sentono” gli echi del mare, del vento e di tante letture sul mare e che racconta il tentativo, di padre e figlio, di ripensare se stessi e l’esistenza vivendo il mare degli antichi navigatori.

A catturare l’attenzione del pubblico poi il filmato del salvataggio dei due naufraghi a opera dell’equipaggio di una superpetroliera. Un documento drammatico che testimonia l’epilogo dell’avventura dei due sassaresi, un momento della vicenda nel quale «abbiamo temuto di più per la nostra vita – ha detto Vittorio Fresi – perché la nave nell’affiancarsi alla nostra imbarcazione ci urtava pericolosamente».

L’operazione per issare i due sfortunati è durata «dieci ore – ha aggiunto – e in quell’occasione mio padre è anche caduto in acqua». Quindi le concitate operazioni per issare a bordo Piero Fresi, recuperato dagli uomini dell’equipaggio con un salvagente a ciambella e issato a bordo anche per i piedi. Quindi l’abbraccio, commovente, tra padre e figlio, con Vittorio che asciuga il capo del padre, fradicio per il bagno fuori programma, lo bacia più volte sulle fronte e se lo stringe al petto.

La serata del Festival del mare ieri è iniziata con l’inaugurazione delle due mostre allestite nella palestra comunale: Sardegna un'isola tra cielo e mare, mostra fotografica, a cura dell'Associazione Scientifica Sardegna Mediterraneo, quindi la decima edizione di Conchiglie del Golfo dell'Asinara...dai fondali...agli arenili, mostra malacologica di Alfredo Camoglio. Quest’anno l'esposizione, composta da diversi milioni di pezzi, si è arricchita di 20 teche in più rispetto all’ultima edizione, salendo così a 65.

Le mostre, che dureranno sino a settembre, sono state aperte dal sindaco di Stintino Antonio Diana, dall’assessore comunale alla Pubblica istruzione Antonella Mariani, alla presenza dell’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Denegri e al presidente del Centro studi sulla civiltà del mare Salvatore Rubino.

La serata si è conclusa al porto Minori con il suggestivo concerto di Francesco Più “Il mare è sempre più blues”, con il musicista che ha suonato e cantato a bordo di una barca ormeggiata.

Nella mattina di ieri invece, il Festival del mare ha ospitato alle Saline di Stintino il  laboratorio di educazione ambientale riservato ai bambini, ideato, organizzato e gestito dall'Associazione Vosma onlus. I bambini, guidati dai volontari, sono stati coinvolti nelle attività di monitoraggio e pulizia di una porzione delimitata dell’arenile.

A conclusione della manifestazione l'associazione Vosma ha consegnato al sindaco di Stintino un trofeo-scultura che riproduce la tartaruga marina “Caretta caretta” simbolo del mare, della fascia costiera e del suo delicato equilibrio.

Oggi, domenica 22 luglio, serata conclusiva con una conferenza, ore 20 in piazza Berlinguer, dal titolo Il monitoraggio delle navi sullo Stretto di Bonifacio ai fini della tutela ambientale.

A seguire la cerimonia che assegnerà il riconoscimento di “Stintinese Doc” a Massimo Scarpati, campione mondiale di pesca subacquea.

Suggestivo l’arrivederci che sarà dato con una fiaccolata tra terra e mare, organizzata sul porto Mannu, e dalla voce di Franca Masu accompagnata da Salvatore Maltana al contrabasso, da Alessandro Girotto alla chitarra e da Fausto Beccalossi all’accordeon.

Il Festival del mare è organizzato dal Comune di Stintino (assessorati Turismo e Spettacoli) in collaborazione con il Centro studi sulla civiltà del mare, il patrocinio dell’Università di Sassari e il contributo del Banco di Sardegna. Com