A pochi giorni dalla firma del decreto che ha individuato le restanti zone della Sardegna ritenute svantaggiate in aggiunta a quelle già esistenti, l’assessore dell’Agricoltura, Oscar Cherchi, scrive ai ministri dell’Economia e delle Finanze, Vittorio Grilli e dell’Agricoltura, Mario Catania perché calendarizzino un incontro sul tema e perché al più presto venga ratificata ‘l’esenzione dal pagamento dell’IMU sulla base della redditività dei terreni, oltre che al criterio storico relativo all’altitudine dei comuni’, adottando così il provvedimento conseguente ‘all’analisi svolta, e riportata in un decreto che ho adottato lo scorso 12 luglio (che recepisce gli indirizzi espressi con legge regionale e con deliberazione della Giunta regionale)’.
Nella missiva l’esponente della Giunta Cappellacci riprende quindi i concetti che hanno portato l’Assessorato ad includere nell’ultimo elenco, allegato al decreto, i nuovi Comuni sardi che saranno inseriti nella lista di quelli esenti dal pagamento dell’Imu in agricoltura.
‘La Sardegna – scrive l’assessore ai due Ministri - si trova in condizioni economiche svantaggiate rispetto a molte regioni italiane ed europee e presenta caratteristiche ambientali estremamente peculiari, che il mondo agricolo e le istituzioni della Sardegna tentano di interpretare non quali limitazioni, ma quali risorse ed opportunità di sviluppo socio economico’. Ma attualmente, prosegue la lettera ‘le caratteristiche pedologiche, orografiche e climatiche, nel loro insieme, determinano condizioni di forte svantaggio per le aziende agricole in esse operanti’. Tuttavia, secondo l’assessore, ‘anche le aree che non presentano svantaggi di ordine naturale evidenziano problematicità che incidono negativamente sullo svolgimento di un’attività agricola produttiva e redditizia.
È ancora deficitario il sistema di infrastrutture rurali: la viabilità necessita di manutenzione straordinaria ed è indispensabile realizzare strade interpoderali, anche aperte al pubblico, che siano al servizio di più aziende agricole. Sussistono, inoltre, condizioni sfavorevoli correlate ai sistemi irrigui: la rete distributrice a servizio delle aziende agricole deve essere ammodernata, così da eliminare o ridurre le perdite, migliorandone l’efficienza. In molte aree non è addirittura presente alcuna infrastruttura irrigua in quanto, in passato, servite da falde acquifere diventate salmastre e, quindi, oggi inutilizzabili. Ulteriori criticità sono correlate all’equilibrio idraulico estremamente fragile, poiché legato al regime torrentizio dei corsi d’acqua che possono causare esondazioni e allagamenti’. Poi l’assessore ricorda quanto sia ancora attuale il problema della frammentazione e polverizzazione della proprietà fondiaria.
La dimensione estremamente ridotta della maggior parte delle aziende viene indicata come una delle maggiori cause di perdita di competitività delle stesse. Tutti fattori, riporta ancora il documento, che ‘accentuano la tendenza all’abbandono delle attività agricole e lo spopolamento’, facendo ‘venir meno la funzione di presidio attivo del territorio svolto dagli agricoltori, con conseguenti impatti ambientali negativi’. Ai Ministri delle finanze e dell’agricoltura, l’assessore riporta anche i dati Istat ‘che riferiscono che il valore dell’intero comparto agricolo è diminuito di circa tre punti percentuali, il triplo. Com