«E' vero che diverse regioni meridionali corrono il concreto rischio di perdere in misura consistente i fondi comunitari? In particolare, è vero che la Regione Sardegna perderà o ha perso 140 milioni di euro di fondi europei la cui spesa non è stata pianificata e programmata dalle istituzioni regionali? Se la notizia fosse vera, quali rimedi possono eventualmente essere adottati per evitare la perdita di tali risorse? E quali rimedi il governo intende porre in essere, oltre che per evitare tali perdite, anche per prevenire tali rischi, magari dando vita ad un programma di sostegno, di verifica e di informazione?».
Lo chiede il deputato e segretario regionale dell'Italia dei Valori Federico Palomba in una interrogazione urgente al ministro degli Affari Europei sulla vicenda dei fondi comunitari che ha visto nei giorni scorsi protagoniste oltre la Sardegna anche le Regioni Sicilia e Calabria. «Un'eventualità del genere, che mette a rischio l'intero ciclo di programmazione comunitaria 2007-2013 in un periodo di crisi economica come quello attuale, sarebbe nefasta per la Sardegna e per l'intero mezzogiorno», scrive Palomba ricordando (come già sottolineato nei giorni scorsi dall'europarlamentare dell'Idv Giommaria Uggias) che all'inizio dello scorso mese di giugno, il Commissario europeo per la Politica Regionale dell'Unione europea, Johannes Hahn, aveva incontrato il presidente della Regione Sardegna mettendolo in guardia sul "rischio concreto" per la regione di perdere tra i 100 e i 150 milioni di fondi messi a disposizione dall'UE.
«Occorre che il Governo non si limiti ad un'azione notarile e di verifica, ma dia vita ad azioni concrete e ad un serio programma nazionale che sostengano le regioni in difficoltà e prevengano per il futuro il rischio di ulteriore impoverimento dei territori più svantaggiati del sud. Soprattutto se essi risultano non essere in grado di dare vita a processi innovativi che mettano a frutto con professionalità le risorse messe a disposizione dall'Unione europea, premiando la professionalità e ponendo fine ad ogni logica clientelare. E' urgente - conclude il deputato dipietrista - creare nelle stesse regioni delle reti di collaborazione e di scambi di buone pratiche con il resto d'Europa».Com