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Attentato a Damasco, colpito il regime: i ribelli anti-Assad rivendicano l’attacco

Il generale Daoud Rajha, ministro della Difesa siriano, è rimasto ucciso in un attentato kamikaze nella sede della Sicurezza a Damasco. Lo annuncia la tv di Stato. L'attacco, che ha provocato anche altri feriti, è avvenuto durante un vertice tra il governo e capi della Sicurezza. Damasco è sotto assedio, i ribelli hanno lanciato una vasta offensiva, costringendo Assad a richiamare le truppe schierate sul Golan, come riferiscono fonti israeliane. Altri due alti ufficiali dell'esercito hanno disertato.

Nell'attentato nella sede della Sicurezza a Damasco, è stato ucciso anche il cognato del presidente siriano. Assif Shawkat, marito della sorella di Assad, era a capo dei servizi segreti militari.

La tv di Stato siriana ha precisato che il ministro dell'Interno, Mohamed Al Shaar, è vivo, in "condizioni stabili", smentendo così la tv di Hezbollah, Al Manar, che aveva riferito della sua morte in seguito all'attentato compiuto oggi a Damasco contro la sede della Sicurezza Nazionale.

Secondo la tv di Hezbollah, Al Manar, il cognato del presidente siriano, Assef Shawkat, vice ministro della Difesa, e il ministro dell'Interno, Mohamed Ibrahim Al Shaar, sono morti nell'attentato. Nell'attacco è rimasto ucciso anche il ministro della Difesa, Daoud Rajha.

Ad eseguire l’ “attentato kamikaze” contro la sede della sicurezza di Damasco sarebbe stata una guardia del corpo che lavora per l'entourage del presidente siriano, Bashar al-Assad. Lo ha rivelato una fonte della sicurezza alla tv di stato di Damasco 'al-Ikhbariya'. Fonti dell'opposizione avevano parlato invece di un attentato eseguito con un ordigno piazzato all'interno dell'ufficio dove era in corso una riunione dei vertici della sicurezza fedeli al regime siriano.

Il Libero Esercito Siriano, la milizia dei ribelli anti-Assad, ha rivendicato l'attentato compiuto oggi a Damasco. "Questo è il vulcano di cui abbiamo parlato, abbiamo appena iniziato", ha avvertito il portavoce Qassim Saadedine.

"Il Vulcano di Damasco e il terremoto della Siria" è il nome dell'operazione lanciata lunedì dai ribelli contro le forze del presidente Bashar al-Assad. Anche un gruppo islamista di opposizione al regime siriano, Liwa al-Islam, ha rivendicato su Facebook la responsabilità dell'attentato.